La Namibia ha eletto la sua prima presidente donna, Netumbo Nandi-Ndaitwah, 72 anni, del partito al potere, al primo turno con il 57,31% dei voti, ha annunciato martedì sera la commissione elettorale. Swapo, partito di colui che è attualmente vicepresidente e che è soprannominato “NNN”, dirige il vasto paese sin dalla sua indipendenza nel 1990.
Queste elezioni hanno avuto luogo quasi dieci mesi dopo la morte del presidente Hage Geingob, sostituito dal suo vicepresidente, Nangolo Mbuamba, che non voleva candidarsi alla presidenza.
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“Grazie per la vostra fiducia”, ha dichiarato sobriamente il nuovo presidente, in un lungo abito di seta arancione, occhiali sottili e cappello abbinato, affermando che manterrà gli impegni presi con gli elettori. Durante una campagna in cui si sforzò di mettere in risalto la sua saggezza, promise in particolare la creazione in cinque anni di più di 250.000 posti di lavoro, avvertendo che “gli affari possono prosperare solo se la politica è stabile”. Si è inoltre impegnata ad attrarre investimenti “attraverso la diplomazia politica”.
Posizioni conservatrici
Figlia di un pastore anglicano, di passaggio in Russia durante il suo esilio negli anni ’70, l’attivista UN si formò nel Komsomol, l’organizzazione giovanile del Partito Comunista Sovietico. Figura nella lotta per l’indipendenza, Nandi-Ndaitwah mostra posizioni conservatrici, in particolare essendo un sostenitore di una legislazione rigorosa sull’aborto.
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Il suo primo avversario, il candidato del partito Patrioti Indipendenti per il Cambiamento (IPC), Panduleni Ora, è arrivato molto indietro, con solo il 25,50% dei voti in queste elezioni che hanno visto un’elevata partecipazione, ma anche numerosi sprechi che hanno costretto il voto a prorogarsi di diversi giorni.
La Swapo vinse anche le elezioni legislative tenutesi nello stesso periodo, ottenendo 51 voti posti a sedere rispetto a 20 per l’IPC. Questo punteggio è però in calo rispetto ai 63 seggi detenuti dalla Swapo nella precedente assemblea.
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Forte partecipazione, ma difficoltà al voto
Le elezioni presidenziali e legislative del 27 novembre hanno dovuto essere prorogate due volte a causa problemi logistici e tecnici, inclusa la carenza di schede elettorali. Il primo giorno delle votazioni, code interminabili hanno costretto alcuni elettori ad arrendersi, dopo aver aspettato fino a 12 ore. Il Paese, orgoglioso della sua pace e della solidità della sua democrazia, si è ampiamente mosso con partecipazione di oltre il 76% degli iscritti, secondo la commissione elettorale.
Panduleni Itula, ex dentista e avvocato, 67 anni, ha denunciato elezioni caotiche che sono state soggette, secondo lui, a “molteplici irregolarità”. Ha precisato che intende farla “cancellare” secondo “le modalità previste”. scheda elettorale, “qualunque sia il risultato”. “Non possiamo definire queste elezioni libere, giuste e legittime”, ha denunciato sabato. L’Organizzazione degli avvocati dell’Africa meridionale, specializzata in diritti umani, che ha inviato una missione di osservazione, ha denunciato “ritardi deliberati nell’arrivo dei bollettini Di votare».
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