Chi della Procura europea o della Procura di Liegi è competente ad esaminare la denuncia presentata dal lobbista di Liegi Frédéric Baldan contro la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per “usurpazione di funzioni e di titoli”, “distruzione di documenti” e “preoccupazione illecita e corruzione” nell’ambito della negoziazione di un contratto relativo ad un ordine di vaccini anti-Covid? Questa domanda è ancora irrisolta oggi.
L’udienza che si è tenuta venerdì nell’aula consiliare, a porte chiuse, avrebbe però dovuto fornire alcune risposte. Diverse centinaia di persone, divenute parti civili oltre alla prima denuncia presentata il 5 aprile 2023, hanno effettuato il viaggio, invano.
Il fascicolo è stato infatti rinviato sine die per un problema procedurale, non avendo effettuato una serie di passaggi la Procura europea. Il giudice istruttore di Liegi ha quindi rifiutato di comparire all’udienza.
Il lobbista ha tenuto una conferenza stampa in compagnia del suo avvocato Diane Protat: ritengono che i reati siano accertati e chiedono il rinvio penale delle parti coinvolte, vale a dire il presidente della commissione, il direttore generale della Pfizer, Albert Bourla, e le aziende Pfizer e BioNTech.
Prossima data da ricordare in questo caso: il 6 gennaio 2025, quando si presenterà davanti alla camera di rinvio a giudizio, dove verrà effettuato un controllo delle indagini.
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