Il giovane, 25 anni, è soggetto all'obbligo di lasciare il territorio, nonostante risieda in Francia da dieci anni. Un gruppo di sostegno si sta mobilitando attorno a lui per cercare di cancellare questo OQTF.
Vive in Francia da dieci anni, ma la sua vita quotidiana è ormai minacciata. Kélétigui Sylla, soprannominato “Kélé”, è arrivato in Francia dalla Guinea quando aveva solo 15 anni e da allora ha costruito la sua vita sul territorio di Lione.
Ma dal 2020 è minacciato dall’obbligo di lasciare il territorio francese (OQTF), accompagnato da un divieto di ritorno nel territorio francese per due anni.
“La mia vita è qui. Sono qui da dieci anni, non riesco a immaginare la mia vita altrove”, si lamenta al microfono della BFM Lione.
Supportato da un intero collettivo
Quando arrivò in Francia all'età di 15 anni, Kélé si fece strada per ottenere un CAP come tecnico di lavorazione. Tuttavia, un infortunio lo costrinse a riconvertirsi. Ha poi conseguito un BTS, quindi uno stage in azienda. Ma l’OQTF a cui è soggetto oggi gli impedisce di avere un lavoro.
“Mi sento completamente avvilito per tutto questo, mi sento impotente rispetto a questa ingiustizia che sto subendo”, dichiara.
Questo lunedì, 2 dicembre, Kélé si è presentato davanti al tribunale amministrativo di Lione per esprimere il suo desiderio di restare in Francia. E non era solo, ma circondato da un comitato di sostegno che brandiva in particolare la raccolta di poesie scritte dal giovane, come simbolo della sua integrazione.
Il collettivo si mobilita anche insieme all'avvocato di Kélé per far annullare l'OQTF. “Lui stesso (l'avvocato, ndr) ha spiegato che è la prima volta che presenta una richiesta dettagliata di 38 pagine, con 270 testimonianze dell'integrazione di Kélé”, spiega Armand Reus, membro del collettivo di sostegno.
La corte dovrà prendere una decisione entro il mese prossimo. Ma in caso di rifiuto Kélé è già pronto a ricorrere in appello.
Marie-Lys Pariot, Jade Lagnier con Laurène Rocheteau