Alain Prost è un po' in Formula 1 quello che Yannick Noah rappresenta per il tennis in Francia. L'ultimo grande rappresentante della Francia capace di imporsi su scala internazionale. In realtà ha vinto quattro titoli mondiali di Formula 1in un momento in cui dovette affrontare la concorrenza della leggenda brasiliana Ayrton Senna.
Nonostante il suo successo sui circuiti di tutto il mondo, la sua carriera non è stata un fiume lungo e tranquillo. Oltre ai numerosi scontri con Senna in gara, ha dovuto affrontare una campagna di odio nel suo stesso Paese. Domanda di Mouloud Achour in Cricca, è tornato su questo delicato passaggio della sua carriera. Il nativo della Loira fu addirittura costretto ad andare in esilio per proteggersi perché l'odio era così feroce.
Alain Prost ha vissuto momenti molto delicati
Alain Prost, alto 1,65 m, lo è un gigante delle corse automobilistiche. Incoronato quattro volte campione del mondo, nel 1985, 1986, 1989 e 1993, ha fatto risuonare la Marsigliese 51 volte sui circuiti di tutto il mondo. Nonostante questi clamorosi successi, il pilota francese farà esperienza una vera e propria cabala mediatica contro di lui. Ha spiegato a Mouloud Achour le ragioni secondo lui di questo disincanto.
“Credo che tutto sia avvenuto in due fasi. Nel 1981, quando ci fu l’elezione di François Mitterrand, Ho preso posizioni politicheforse non avrei dovuto, ma alla fine, sinceramente, non ho detto niente di eccezionale (…) Il secondo evento è stato nel 1982, al Gran Premio di Francia, l'incidente con René Arnoux. C'è un ordine di squadra che non segue, ma alla fine, Sono io che mi presento come il bastardo ».
Il pilota ha scelto di lasciare la Francia
Alain Prost correva in un momento in cui doveva affrontare una vera leggenda della Formula 1. Si trovava infatti di fronte ad Ayrton Senna, il brasiliano morì il 1 maggio 1994 sul circuito di Imola. La loro rivalità è stata uno dei più grandi scontri nella storia dello sport moderno. Come gli scontri tra Messi e Ronaldo o Federer e Nadal. Nonostante questa popolarità mondiale, nessuno è profeta nel suo paese come dice il proverbio. Alain Prost è stato infatti costretto a lasciare la Francia per la propria incolumità e quella della sua famiglia.
“È stato in quel momento, qualche settimana dopo, che ho deciso di lasciare la Francia, perché lì avevo davvero dei messaggi, un’auto bruciata, messaggi di morte. Mi hanno sputato per stradain macchina. Però mi è successo una o due volte, è molto strano. È qui che ho scoperto il 50/50 di questa mentalità un po' francese, il che significa che hai persone che ti adorano, pensano che quello che fai sia bello e poi gli altri che sono un misto di gelosia e odio. Per quello ? Non lo so “. Sarà comunque possibile vedere a partire dall'8 dicembre il magnifico documentario dedicato ad Alain Prost dalla Direzione sportiva di Canal Plus.