I sospetti responsabili di insicurezza nei campi per sfollati situati a Goma e dintorni sono stati arrestati la settimana scorsa dai servizi di sicurezza. Tra loro, un miliziano che la sera di mercoledì 27 novembre ha sparato e ucciso un bambino di tre anni nel sito di Bulengo, nel quartiere Lac Vert, a ovest di Goma.
“Per quanto riguarda la gestione della sicurezza nei campi profughi, i risultati ci sono. Abbiamo effettuato operazioni segrete. Questo Muzalendo incauto ha sparato a un bambino di tre anni, puoi immaginare. Crea il panico nel campo per riscattare, per saccheggiare la scarsa assistenza in termini di razioni alimentari fornita agli sfollati a causa della guerra. Ecco qua, un criminale di alto livello. Queste sono le due armi che hanno usato. L’assassino è con noi. Il suo compagno è fuggito ma lo stiamo seguendo”, ha detto il sindaco di Goma, il commissario Kapend Kamand Faustin.
Sarà organizzato un processo flagrante contro il miliziano che ha sparato e ucciso un bambino sfollato di soli tre anni nel campo di Bulengo, sottolineano le autorità. “Penso che se non martedì, mercoledì, sarete invitati per poter seguire queste udienze” ha promesso alla stampa il capitano magistrato Djembi Mondondo Michel, revisore dei conti militare della guarnigione di Goma.
La presenza di uomini armati negli insediamenti degli sfollati intorno a Goma è un grattacapo. Diverse organizzazioni umanitarie hanno già denunciato questa situazione, che spesso viola gli interventi a favore degli sfollati. I casi di omicidio sono ricorrenti nei diversi siti. Un caso recente è stato registrato nel fine settimana dal 22 al 24 novembre nel campo profughi di Lushagala, ancora a ovest della città di Goma, dove un leader del blocco è stato colpito e ucciso da banditi armati.
Jonathan Kombi, a Goma
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