Novità JVTech La “fine del mondo” è più vicina di quanto previsto da Stephen Hawking? Le stime del fisico corrispondono ad alcune analisi della NASA
Pubblicato il 12/01/2024 alle 15:15
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Stephen Hawking predisse “la fine del mondo” in un futuro relativamente prossimo a causa della sovrappopolazione e del consumo eccessivo. Se la NASA ha negato di aver confermato queste affermazioni, l’agenzia spaziale non nega le minacce che gravano sul nostro pianeta.
Una fine inevitabile?
Una delle menti più brillanti del nostro tempo, Stephen Hawking, aveva espresso dubbi sulla capacità dell’umanità di sopravvivere a lungo termine. In una dichiarazione che ha suscitato molto scalpore, il fisico teorico predisse la trasformazione della Terra in a “palla di fuoco gigante” nel giro di pochi secolise non cambiamo radicalmente il nostro modo di vivere.
Questa crescita esponenziale non può continuare nel prossimo millennio. Entro l’anno 2600, la popolazione mondiale sarà testa a testa e il consumo di elettricità causerà il riscaldamento della Terra fino alla morte. Ciò è insostenibile.
All’epoca, il fisico teorico e cosmologo sosteneva che la crescita esponenziale della popolazione mondiale e il consumo energetico sempre crescente avrebbero minacciato l’equilibrio del nostro pianeta. Secondo i suoi calcoli, la Terra potrebbe diventare invivibile entro il 2600. Questa visione apocalittica, sebbene allarmante, si basava su dati scientifici e modelli matematici complessi.
All’interno della comunità scientifica e del grande pubblico, queste previsioni hanno suscitato forti reazioni. Mentre alcuni hanno minimizzato l’importanza di questi avvertimenti, altri li hanno presi molto sul serio. La NASA, ad esempio, interrogata sull’argomento, ha recentemente negato di aver confermato le affermazioni del fisico. Tuttavia, riconosce l’agenzia spaziale l’esistenza di minacce planetarie, in particolare il cambiamento climatico, e sottolinea l’importanza della ricerca scientifica per comprendere meglio tali questioni.
Minacce multiple
Oltre alla sovrappopolazione e al consumo eccessivo, Hawking aveva identificato altre potenziali minacce per l’umanità, come la guerra nucleare, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e le pandemie. Questi rischi, sebbene spesso menzionati nella narrativa, sono diventati molto reali negli ultimi anni e potrebbero avere conseguenze disastrose per la nostra civiltà.. Il defunto professore di matematica dell’Università di Cambridge ha inoltre aggiunto: “Sebbene la probabilità di una catastrofe sul pianeta Terra in un dato anno sia piuttosto piccola, essa si accumula nel tempo e diventa quasi una certezza nei prossimi mille o diecimila anni. »
Le previsioni di Stephen Hawking e le correlazioni della NASA, per quanto cupe siano, non dovrebbero essere prese alla leggera. Costituiscono un appello alla vigilanza e all’azione. Continuare ad attuare politiche ambiziose per combattere il cambiamento climatico, ridurre la nostra impronta ecologica e promuovere lo sviluppo sostenibile rimane la priorità per il nostro futuro comune.
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