sostiene la Palestina di fronte al “genocidio”

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Editoriale Flers

Pubblicato il

1 dicembre 2024 alle 11:53

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UN trenta di persone hanno risposto all'appello e si sono radunate davanti alla rotonda 5-Becs a Flers (Orne) con uno striscione ben visibile e le bandiere della Palestina. Portavoce del gruppo, Fergus è un lavoratore agricolo di Flers Agglo. Ne spiega le ragioni assembramento:

Stiamo manifestando contro il genocidio commesso da Israele contro il popolo palestinese.

Fergus, porte-parole

Dimostrare, un “dovere del cittadino”

Lui però è irlandese e quando gli chiediamo perché si sente preoccupato dal Causa palestinese risponde senza esitazione in un ottimo francese: “Sono umano e sono preoccupato per qualsiasi crimine contro l'umanità in qualsiasi parte del mondo. È dovere dei cittadini manifestare contro questi crimini, soprattutto quando lo fanno i nostri governi complici di questo genocidio. »

E aggiunge: “I governi inglese e francese, rifiutandosi di imporre sanzioni economiche a Israele, sono complici di questo genocidio. Non accettiamo che le nostre città, le nostre autorità locali e il governo nazionale siano complici”.

Un appello al boicottaggio locale

Quali soluzioni consiglia il collettivo? L’uso della campagna BDS lanciata nel 2005dalla società civile palestinese che “fa appello ai cittadini coscienziosi del mondo, affinché finisca il conflitto più lungo della storia recente, chiedendo loro di boicottare tutti Prodotti israeliani ma anche a praticare un boicottaggio sportivo, culturale e accademico (cfr. sito BDS Francia) ».

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Più a livello locale, il collettivo chiede un gesto di Cittadini di Fleris in questo senso, dice, “boicottare i beni di consumo offerti dalle società commerciali complici del genocidio”.

“Riconoscere i pieni diritti umani e civili dei palestinesi”

Il portavoce riprende con calma la storia di questo lungo conflitto dalla creazione dello Stato di Israele nel 1948, denunciando “uno Stato che ha praticato l’apartheid fin dall’inizio”.

Il loro obiettivo? “Lasciate il pieno diritti umani e civiliPalestinesi nel territorio, affinché una vera democrazia venga attuata in Israele dove ogni cittadino del territorio, arabo o ebreo, indipendentemente confessione può esercitare tutti i suoi diritti civili e legali. »

Sulla questione del genocidio, la collettività sembra concordare con l'opinione di alcuni intellettuali Israeliani come Amos Goldberg, specialista della Shoah, o lo storico israelo-americano Omer Bartov, che hanno osato criticare apertamente, attraverso il giornale Il mondoUN rispostaIsraeliani giudicati “sovradimensionati” nonostante l’orrore del 7 ottobre.

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