Colloquio
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Il funzionario eletto esorta i leader europei a investire maggiormente nella NATO e nell’industria della difesa di fronte alle minacce ibride russe che crescono nel continente.
Dopo la nuova elezione di Donald Trump, questo è uno dei tanti temi che agitano gli europei: cosa accadrà alla NATO e alle decine di migliaia di soldati americani schierati per contribuire a garantire la sicurezza del continente? Il nuovo presidente accetterà di continuare a pagare per questo? Durante il suo primo mandato, Trump aveva già minacciato di ridurre il contributo degli Stati Uniti alla NATO se gli europei non avessero investito maggiormente nella loro sicurezza. Durante la sua campagna per la rielezione, ha tuonato che avrebbe incoraggiato la Russia “fare quello che vuole” membri dell’Alleanza che non destinano il 2% del loro Pil alla difesa, come si erano impegnati a fare nel 2014.
In combinazione con la guerra in Ucraina, la minaccia ha dato i suoi frutti. 24 alleati su 32 hanno ormai raggiunto o superato questa soglia. Uno sforzo, però, ritenuto insufficiente da Raimond Kaljulaid, deputato estone del Partito socialdemocratico (membro della coalizione di governo) e rappresentante di Eston
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