Caso Stormy Daniels: rinviata al 18 settembre la sentenza del processo penale di Donald Trump

Caso Stormy Daniels: rinviata al 18 settembre la sentenza del processo penale di Donald Trump
Caso Stormy Daniels: rinviata al 18 settembre la sentenza del processo penale di Donald Trump
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La sentenza del processo penale contro Donald Trump per pagamenti nascosti a una pornostar, prevista per nove giorni, è stata rinviata al 18 settembre, primo effetto concreto della decisione della Corte Suprema che ha prorogato lunedì 1° luglio l’immunità dell’ex presidente degli Stati Uniti . “La data della sentenza dell’11 luglio è quindi cancellata” e “rinviata al 18 settembre se sarà ancora necessario”, ovvero circa sei settimane prima della data delle elezioni presidenziali americane, il 5 novembre 2024, ha scritto il magistrato di New York Juan Merchan in una decisione pubblicata martedì.

Questa decisione alleggerisce notevolmente il calendario giudiziario immediato del candidato alla Casa Bianca, perché la sentenza doveva essere pronunciata inizialmente quattro giorni prima della convention repubblicana di Milwaukee (15-18 luglio), dove Donald Trump dovrà essere ufficialmente insediato come candidato alla Casa Bianca. Casa Bianca. Il giudice Merchan, che ha presieduto il processo di Donald Trump tra aprile e maggio, ha preso la sua decisione poche ore dopo che l’ufficio del procuratore di Manhattan aveva dichiarato che era aperto a un rinvio.

Verdetto storico. A poche ore dalla decisione della Corte Suprema, gli avvocati di Donald Trump hanno scritto lunedì al giudice per chiedere l’annullamento dello storico verdetto che giudicava l’ex presidente degli Stati Uniti colpevole di 34 reati di falsificazione contabile per nascondere il pagamento di 130.000 dollari a favore del porno star Stormy Daniels, proprio alla fine della campagna presidenziale del 2016, il giudice non si è pronunciato nel merito.

Alcuni dei fatti esaminati nel corso del processo sono avvenuti quando Donald Trump era candidato alla presidenza e non potevano quindi essere tutelati da un’eventuale immunità. Il denaro è stato pagato all’attrice dall’ex confidente e avvocato di Donald Trump, Michael Cohen, proprio alla fine della campagna del 2016. Ma Donald Trump è perseguito per falsificazioni nei conti delle sue società durante il rimborso di Michael Cohen. è avvenuto nel 2017 quando era alla Casa Bianca.

Le prove sono state criticate. “Durante il processo e le sue argomentazioni conclusive, l’accusa ha posto un’enfasi molto pregiudizievole sulle prove derivanti da atti ufficiali, come testimonianze su eventi accaduti nello Studio Ovale, (…) pubblicazioni sui social network (sui resoconti di Donald Trump come presidente) e i verbali delle telefonate che hanno coinvolto Donald Trump mentre era in carica nel 2017″, sostengono gli avvocati del miliardario repubblicano in un documento preparatorio al loro ricorso, reso pubblico martedì.

Primo ex presidente degli Stati Uniti ad essere giudicato penalmente colpevole da una giuria, Donald Trump rischia teoricamente fino a 4 anni di prigione. Ma il giudice Juan Merchan può anche scegliere di pronunciare una pena alternativa al carcere, come la sospensione della prova. In ogni caso il candidato repubblicano potrà ricorrere in appello, cosa che probabilmente comporterebbe una sospensione della sentenza prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre.

Andrea BAMBINO

© Agenzia France-Presse

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