L’euro crolla a fronte del persistente rischio politico e dell’inflazione

L’euro crolla a fronte del persistente rischio politico e dell’inflazione
L’euro crolla a fronte del persistente rischio politico e dell’inflazione
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Londra (awp/afp) – L’euro è caduto martedì, cedendo parte dei guadagni registrati alla vigilia del primo turno delle elezioni legislative francesi, che continuano a preoccupare il mercato, e gravato anche dal rallentamento della risalita dei prezzi nella zona euro.

Intorno alle 10:50 GMT (12:50 CET), la moneta unica ha ceduto lo 0,22% contro il biglietto verde, a 1,0716 dollari, e lo 0,17% contro la sterlina, a 84,75 pence.

“Il ristabilimento dell’euro e delle azioni francesi” di fronte al “sollevamento” dopo il primo turno delle elezioni legislative in Francia “non è durato a lungo”, osserva Neil Wilson di Finalto.

Prima della pubblicazione dell’inflazione, la moneta unica stava già perdendo terreno rispetto ai guadagni di lunedì. L’euro ha beneficiato dell’ottimismo dei mercati, convinti che siano diminuite le probabilità che il Raggruppamento Nazionale (RN) raggiunga la maggioranza assoluta nell’Assemblea Nazionale.

Il programma politico del partito di estrema destra rischia di aumentare il debito pubblico, dicono gli investitori.

La possibilità di una maggioranza assoluta per la RN non è tuttavia esclusa, avverte Wilson.

Senza temere “una crisi dell’euro” o “che un governo della Repubblica Democratica del Congo faccia necessariamente crollare” l’economia francese “con spese massicce”, l’analista constata “un alto grado di incertezza economica e politica”.

Alla fine del secondo turno, il 7 luglio, il presidente Emmanuel Macron potrebbe così entrare in coabitazione frontale con la RN, oppure affrontare un governo di minoranza e tecnico, i due scenari più probabili.

Da parte loro, gli altri partiti si sforzano di impedire che la RN salga al potere.

In questa fase, secondo i rilevamenti dell’AFP, si sono ritirati più di 185 candidati su più di 300 possibili candidati alla fine del primo turno. Tra questi, per il momento, vi sono la maggioranza di rappresentanti del Nuovo Fronte Popolare ma anche diversi ministri.

Anche l’inflazione nella zona euro è scesa leggermente a giugno, rallentando come previsto al 2,5% su base annua, dopo il 2,6% di maggio, grazie ai prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia, secondo i dati pubblicati martedì da Eurostat.

L’aumento dei prezzi al consumo si avvicina quindi nuovamente all’obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE).

Se l’istituto monetario abbassasse i tassi di conseguenza, la moneta europea vedrà diminuire i suoi rendimenti e perderà il suo interesse agli occhi degli investitori.

“Il fatto che l’inflazione dei servizi, che è la più sensibile alle condizioni economiche interne, sia rimasta elevata quest’anno”, anche a giugno, “rafforza gli argomenti a favore della prudenza della Bce”, tuttavia, irrita Jack Allen-Reynolds, analista di Economia del capitale.

Lezioni del martedì Lezioni del lunedì

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10:50 GMT 21:00 GMT

EUR/USD 1,0716 1,0740

EUR/JPY 173,22 173,41

EUR/CHF 0,9685 0,9695

EUR/GBP 0,8475 0,8489

Cambio USD/JPY 161,65 161,46

USD/CHF 0,9038 0,9027

GBP/USD 1,2644 1,2650

tu/li

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