Il petrolio trae vantaggio da possibili tagli dei tassi e dalla stagione degli uragani

Il petrolio trae vantaggio da possibili tagli dei tassi e dalla stagione degli uragani
Il petrolio trae vantaggio da possibili tagli dei tassi e dalla stagione degli uragani
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Londra (awp/afp) – I prezzi del petrolio sono stati sostenuti martedì dalla prospettiva di tagli dei tassi statunitensi, dalla continuazione del conflitto in Medio Oriente e dal rischio di interruzioni dell’offerta legate agli uragani.

Intorno alle 09:30 GMT (11:30 CET), il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord, con consegna a settembre, ha guadagnato lo 0,68% a 87,19 dollari, dopo aver toccato 87,25 dollari, il livello più alto da fine aprile.

Il suo equivalente americano, il barile di West Texas Intermediate (WTI), con consegna ad agosto, è salito dello 0,72% a 83,98 dollari, dopo aver toccato in precedenza il record di due mesi a 84,05 dollari.

“I sempre più probabili tagli dei tassi della Fed nei prossimi mesi e il premio di rischio geopolitico ancora elevato”, soprattutto a causa della guerra tra Israele e Hamas, stanno contribuendo a far salire i prezzi, spiega Claudio Galimberti, di Rystad Energy.

L’inflazione sta gradualmente scendendo negli Stati Uniti, il che spinge i mercati ad aspettarsi “riduzioni dei tassi di almeno due quarti di punto percentuale quest’anno, potenzialmente a partire da settembre”, nota l’analista.

Tuttavia, i tassi di interesse più bassi stanno pesando sul biglietto verde, la valuta in cui sono denominati gli acquisti di petrolio, il che ne favorisce l’acquisto.

Il discorso del presidente della Federal Reserve (Fed) martedì, seguito dalla pubblicazione del verbale dell’ultima riunione di giugno dell’istituto monetario mercoledì, dovrebbero fornire ulteriori informazioni agli investitori su questo argomento.

“Il calo delle esportazioni di greggio dell’OPEC” a giugno rispetto al mese precedente, “proprio mentre le raffinerie si stanno espandendo in previsione del picco estivo, sta contribuendo a rendere il mercato più ristretto del previsto, e i prezzi stanno reagendo di conseguenza”, aggiunge .Galimberti.

Inoltre, “gli operatori del mercato si guardano dalla possibilità di interruzioni delle raffinerie con l’inizio della stagione degli uragani e Beryl” guadagna in intensità, ricorda Tamas Varga, di PVM Energy.

L’uragano Béryl, che spazza diverse isole nel sud-est delle Antille con piogge devastanti e venti estremi, è stato infatti riclassificato da un giorno all’altro nella categoria 5, la più alta della scala meteorologica, dagli uragani del National Center americano (NHC).

Un fenomeno climatico di questa portata è estremamente raro all’inizio della stagione degli uragani, che negli Stati Uniti va dall’inizio di giugno alla fine di novembre.

Varga sottolinea infine la buona salute del settore manifatturiero in Cina, il primo importatore mondiale di petrolio, secondo i dati pubblicati il ​​giorno prima.

cazzo/ved/abx

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