l’essenziale
Mentre Michel Barnier ha chiesto “sforzi” agli ex primi ministri francesi quando ha parlato martedì 26 novembre su TF1, alcuni dei suoi predecessori sono costati molto cari ai contribuenti francesi. In prima fila Dominique de Villepin e Bernard Cazeneuve. A differenza di Jean Castex, il bravo allievo del gruppo.
È una piccola frecciata passata (quasi) inosservata martedì 26 novembre, quando Michel Barnier è intervenuto alla trasmissione delle 20:00 di TF1. Se il Primo Ministro ha annunciato che “sicuramente utilizzerà 49,3” per il voto sul bilancio 2025, a causa della mancanza di maggioranza nell’Assemblea nazionale, aspira anche a risparmiare. E cerca soluzioni a tutti i costi.
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Ieri l’inquilino di Matignon ha invitato gli ex primi ministri “a compiere sforzi” per “essere più sobri”. Un rapporto della deputata Marie-Christie Dalloz (LR), datato ottobre 2024, è riapparso nei media ed è molto difficile dare torto a Michel Barnier riguardo alle spese dei suoi predecessori coperte dallo Stato.
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Bernard Cazeneuve in cima alla lista
In totale, gli ex primi ministri ancora in vita sono costati 1,42 milioni di euro nel 2023, con un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente, secondo il deputato Charles de Courson, coautore della relazione parlamentare. Beneficiano in particolare di un supporto per le loro spese come un veicolo aziendale, un autista o anche una segretaria privata a loro disposizione (se lo richiedono).
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E in questo piccolo gioco, è Bernard Cazeneuve ad essere in cima alla lista. Costò l’anno scorso ai contribuenti francesi più di 200.000 euro, lui che rimase in carica solo sei mesi tra dicembre 2016 e maggio 2017. Subito dietro a quello che oggi fa l’avvocato, troviamo Dominique de Villepin e spese stimate in circa 197.000 euro per anno 2023. In testa al paniere, Jean-Pierre Raffarin (167.000 euro) e Lionel Jospin (162.000 euro), completano questo quartetto di punta.
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Gabriel Attal ed Elisabeth Borne costano… 0 euro
Solo uno degli 11 ex capi di governo non costa quasi nulla allo Stato. Si tratta di Jean Castex, in carica da 1 anno e 5 mesi, che ha utilizzato “solo” circa 3.600 euro. Una situazione che si spiega con il fatto che il nativo di Vic-Fezensac (Gers), oggi alla guida della RATP, si sposta principalmente in metropolitana. Ma anche perché la norma non si applica agli ex primi ministri che hanno ancora un mandato eletto o un incarico di alto livello nella pubblica amministrazione.
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Pertanto, Philippe Edouard, attuale sindaco di Le Havre e Laurent Fabius, presidente del Consiglio costituzionale, non possono beneficiare di questi servizi per il momento. Neanche Gabriel Attal e Elisabeth Borne compaiono in questo documento poiché i due ex inquilini di Matignon prima di Michel Barnier non erano ex primi ministri nel 2023.
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Da notare che dal 2019 e con un decreto pubblicato sotto l’egida di Philippe Edouard, il sistema è limitato a 67 anni, cioè l’età massima pensionabile prevista dalla legge francese, e che il segretario particolare è retribuito per un periodo che non può superare i 10 anni dalla partenza di Matignon. Ma questo quadro non riguarda gli ex primi ministri prima del 2019. Ecco perché Edith Cresson, primo ministro negli anni ’90, è costata più di 150.000 euro nel 2023.