Vittoria del Raggruppamento Nazionale al 1° turno in Francia: cos’è l’estrema destra?

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Domenica il Raggruppamento Nazionale è arrivato primo al primo turno delle elezioni legislative in Francia. Mentre gli altri partiti faranno di tutto questa settimana per sbarrargli la strada, sorgono delle domande: cos’è l’“estrema destra” e la RN può davvero essere qualificata come un partito di “estrema destra”? Facciamo il punto.

33% dei voti

Con più del 33% dei voti e 10,6 milioni di voti, il Raggruppamento Nazionale (RN) e i suoi alleati hanno ottenuto il miglior punteggio al primo turno elettorale. Il partito ha eletto 39 deputati, a cominciare dalla sua leader Marine Le Pen.

Il Fronte Popolare, che riunisce gruppi di sinistra, ha ottenuto quasi il 28% dei voti e conta già 32 eletti.

Il campo presidenziale di Emmanuel Macron conferma la disfatta delle elezioni europee e si piazza al terzo posto con solo il 20%.

La RN ha chiesto ai francesi di ottenere la maggioranza assoluta domenica prossima al secondo turno, che sarà “uno dei più decisivi di tutta la storia della Quinta Repubblica francese”, fondata nel 1958, ha lanciato il giovane presidente della RN. Giordano Bardella.


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Jordan Bardella in un seggio elettorale.

I francesi “hanno emesso il verdetto finale”, ha esultato domenica sera il 28enne.

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La RN è un partito di “estrema destra”?

L’espressione “estrema destra” viene spesso utilizzata con l’obiettivo di screditare partiti o politici associandoli, in modo più o meno giustificato, “al fascismo italiano e al nazismo tedesco”, sottolinea subito Julien Tourreille, ricercatore di studi strategici e diplomatici alla Cattedra Raoul-Dandurand.

Per il ricercatore però non ci sono dubbi: il RN appartiene all’estrema destra. Il partito politico di Marine Le Pen propone politiche e aderisce a idee associate a questo movimento. Ne elenca quattro.

1) L’immigrazione come minaccia all’identità

“La nostra civiltà potrebbe morire se non riprendiamo rapidamente il controllo della nostra politica migratoria. Può morire perché la sopraffazione migratoria avrà cambiato la nostra cultura, senza via di ritorno”.

Queste parole sono quelle del presidente della Rn, Jordan Bardella, che potrebbe presto diventare primo ministro francese. In questa dichiarazione, il politico esprime una forte idea della RN (e dell’estrema destra), secondo cui l’immigrazione rappresenterebbe una minaccia per l’identità della civiltà francese.

“C’è questa visione di un popolo che sarebbe un’entità omogenea e che questo carattere unito dovrebbe essere preservato su basi razziali, storiche e tradizionali. Dobbiamo proteggere la società dalle ondate migratorie che cambierebbero la composizione e l’identità della società”, spiega Julien Tourreille.

Il ricercatore ricorda inoltre che il RN difende il principio della “preferenza nazionale”, secondo il quale i cittadini di un Paese dovrebbero essere privilegiati rispetto agli stranieri in materia di alloggio, lavoro, sanità e istruzione.

2) Il razzismo come forza trainante

Jean-Marie Le Pen, padre di Marine Le Pen e fondatore del Fronte Nazionale, che divenne il Raggruppamento Nazionale, era apertamente razzista e antisemita. Anche se non guida più il partito, la sua eredità non può essere ignorata, afferma Julien Tourreille.

“La RN conta ancora molti elettori e leader razzisti, soprattutto nei confronti delle comunità arabe e musulmane nere”, precisa il ricercatore, ricordando che il razzismo è legato all’estrema destra.

Lo scorso gennaio anche un deputato della RN è stato accusato di razzismo. Parlando della sorte dei migranti che arrivano via mare in Europa, ha detto: “Lasciateli tornare in Africa!”


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Marine Le Pen e Jordan Bardella

3) Lo Stato deve impegnarsi nella giustizia

Per il Raggruppamento Nazionale, il modo migliore per rendere la Francia più sicura è aumentare il ruolo dello Stato nel sistema giudiziario.

“Vogliono una giustizia molto più dura, con la presa del potere politico sulla magistratura. Un po’ come abbiamo visto in Ungheria con Viktor Orban, cosa vorrebbe fare Trump se fosse eletto negli Stati Uniti”, illustra Julien Tourreille.

Tale desiderio mette in discussione il principio della separazione dei poteri politici e giudiziari, al centro delle nostre democrazie.

I funzionari eletti della RN vorrebbero anche che ci fossero più agenti di polizia nelle strade della Francia per svolgere “più azioni basate sulla profilazione razziale nei quartieri sensibili”, afferma il ricercatore.

4) Controllo della stampa e dei giornalisti

Membri influenti del RN, Marine Le Pen in testa, non esitano ad alimentare la sfiducia di parte dell’elettorato nei confronti dei media per guadagnare punti.

“Dicono chiaramente che vogliono controllare meglio i giornalisti. Vogliono che i giornalisti siano più responsabili delle loro azioni e quindi approfittino dell’elettorato anti-media e anti-élite”, sostiene Julien Tourreille.

− Con l’AFP

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