Martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato in televisione di aver raggiunto un accordo in seno al gabinetto di sicurezza per un cessate il fuoco in Libano, dove Israele combatte Hezbollah, senza specificarne la durata. “Questa sera presenterò al gabinetto (di sicurezza) per l’approvazione un progetto di cessate il fuoco in Libano. La durata del cessate il fuoco dipende da ciò che accadrà in Libano”, ha detto Benjamin Netanyahu. In serata il gabinetto di sicurezza israeliano ha annunciato di aver approvato ufficialmente l’accordo di tregua in Libano.
“Se Hezbollah viola l’accordo e cerca di riarmarsi, attaccheremo”
“In pieno accordo con gli Stati Uniti, manteniamo la completa libertà di azione militare” in Libano, ha aggiunto. “Se Hezbollah viola l’accordo e cerca di riarmarsi, attaccheremo”. Egli non ha però annunciato quando i circa 60.000 abitanti del nord del Paese sfollati a causa della guerra con Hezbollah potranno tornare a casa e si è astenuto dal fare il minimo annuncio al riguardo.
Riferendosi ai “sette fronti” (Gaza, Cisgiordania, Libano, Siria, Iran, ribelli Houthi nello Yemen e gruppi paramilitari iracheni sostenuti da Teheran) su cui si batte Israele, Benjamin Netanyahu ha affermato che questa tregua consentirebbe “di concentrarsi sulla minaccia iraniana” comune, secondo lui, a tutti questi fronti. “Il cessate il fuoco ha tre ragioni per esistere: la prima è concentrarsi sulla minaccia iraniana e non mi soffermerò sull’argomento”, ha dichiarato Benjamin Netanyahu.
Inoltre “rinfrescherà le truppe e rifornirà” di armi ed equipaggiamento “per completare la nostra missione”. In terzo luogo, “su Hamas”, il movimento islamico palestinese che Israele combatte a Gaza, il cessate il fuoco contribuisce al suo “isolamento”, ha affermato Benjamin Netanyahu. “Quando Hezbollah sarà fuori dai giochi, Hamas sarà lasciato solo (a Gaza). La nostra pressione si intensificherà e ciò contribuirà alla sacra missione di liberare i nostri ostaggi”, ha aggiunto.
Il ritorno sicuro degli sfollati dal nord di Israele, l’annientamento di Hamas e il ritorno di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza sono tra i principali obiettivi di guerra dichiarati dal governo Netanyahu.
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