Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlerà questo martedì in prima serata su un possibile accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano.
Intensi attacchi israeliani hanno colpito il centro di Beirut nel pomeriggio, costringendo molti residenti alla fuga.
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Medio Oriente: verso un cessate il fuoco in Libano?
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VERSO UN CESSAFUOCO?
Questa sera Benjamin Netanyahu parlerà di un possibile accordo di cessate il fuoco con gli Hezbollah libanesi. Il primo ministro israeliano parlerà dopo una riunione del gabinetto di sicurezza israeliano dedicata a proporre una tregua.
Uno scenario confermato dai diplomatici occidentali, tra cui il segretario di Stato americano Antony Blinken, per il quale le parti interessate sono entrate nella “fase finale” delle discussioni.
In attesa di un possibile cessate il fuoco, l'esercito israeliano ha effettuato intensi bombardamenti sul centro di Beirut e sulla periferia sud, roccaforte di Hezbollah.
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UN ACCORDO “VICINO”?
Un accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano è “vicino”, ha affermato il capo della diplomazia italiana, il cui Paese detiene la presidenza di turno del G7. “Come G7, abbiamo lavorato duramente per un cessate il fuoco in Libano e siamo sulla strada giusta”, ha detto Antonio Tajani dopo una riunione dei ministri degli Esteri del Gruppo dei Sette più sviluppata vicino a Roma.
“Siamo vicini a un accordo – ha aggiunto – ma prima di dire che l'accordo c'è aspetto l'annuncio”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlerà questo martedì alle 19 (ora di Parigi) dopo la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano che deve decidere un cessate il fuoco in Libano, dove l'esercito israeliano combatte il movimento islamista libanese Hezbollah.
CESSATEFIRE IN VISTA IN LIBANO?
Alla vigilia della riunione del gabinetto di sicurezza israeliano, Parigi e Washington erano ottimiste sulla possibilità di un accordo di cessate il fuoco ⬇️.
VERSO UN CESSAFUOCO?
Questa sera Benjamin Netanyahu parlerà di un possibile accordo di cessate il fuoco con gli Hezbollah libanesi. Il primo ministro israeliano parlerà dopo una riunione del gabinetto di sicurezza israeliano dedicata a proporre una tregua.
Uno scenario confermato dai diplomatici occidentali, tra cui il segretario di Stato americano Antony Blinken, per il quale le parti interessate sono entrate nella “fase finale” delle discussioni.
In attesa di un possibile cessate il fuoco, l'esercito israeliano ha effettuato intensi bombardamenti sul centro di Beirut e sulla periferia sud, roccaforte di Hezbollah.
La tregua presto stabilita in Libano? Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe dovuto parlare martedì sera al termine di una riunione del gabinetto di sicurezza dedicata all'esame di una proposta di cessate il fuoco nella guerra tra l'IDF e gli Hezbollah libanesi. Anche se non è stato specificato lo scopo del discorso del leader israeliano, si attendeva una decisione su questa possibile fine dei combattimenti.
Un annuncio che arriva mentre l'esercito israeliano ha lanciato, nelle ultime ore, intensi bombardamenti aerei sul centro di Beirut e sulla periferia sud, roccaforte di Hezbollah, provocando il panico e la fuga di molti residenti. Un edificio che ospitava sfollati è stato colpito da un bombardamento che ha causato la morte di sette persone.
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Tregua temporanea
Da parte sua, Israele ha riferito che nel pomeriggio sono stati lanciati più di 20 proiettili dal Libano verso Israele. L'IDF ha effettuato attacchi nel sud del Libano e ha riferito di un'operazione di terra “la regione del fiume Litani”a nord del quale Israele dice di voler respingere Hezbollah.
Secondo il sito americano Axios, l'accordo si basa su un progetto americano che prevede una tregua di 60 giorni durante i quali Hezbollah e l'esercito israeliano si ritirerebbero dal Libano meridionale per consentire all'esercito libanese di schierarsi lì. Comprende l'istituzione di un comitato internazionale incaricato di monitorarne l'applicazione.
Secondo il Ministero della Salute, dall’ottobre 2023 in Libano sono state uccise quasi 3.800 persone, la maggior parte dallo scorso settembre. Da parte israeliana, in 13 mesi furono uccisi 82 soldati e 47 civili.