Florentino Pérez, impegnato in una guerra aperta con le autorità calcistiche mondiali, ha accusato la UEFA di interferire nel processo di assegnazione dell’ultimo Pallone d’Oro.
Il presidente del Real Madrid ha dichiarato domenica all’assemblea generale del club che “il Pallone d’Oro sarebbe dovuto andare a un giocatore del Real Madrid” e ha incolpato la UEFA per la sua interferenza nel processo di assegnazione.
“Rodri (il Pallone d’Oro) è un giocatore eccezionale, ed è anche un madridista. Non ha niente a che fare con lui. Merita un Pallone d’Oro, ma non questo: avrebbe dovuto riceverlo l’anno scorso quando segnò una tripletta per il Manchester City e segnò nella finale di Champions League. Questo sarebbe dovuto andare a un giocatore del Real Madrid”, ha dichiarato il presidente del Real Madrid, difendendo la sua decisione di boicottare la cerimonia.
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“Hanno cambiato il sistema di voto”, ha aggiunto.
“Vinicius sembrava avere un sostegno unanime, ma avrebbe potuto benissimo essere il nostro capitano, Dani Carvajal. O anche Jude Bellingham, finalista agli Europei e con una stagione eccezionale. È molto difficile da spiegare», ha assicurato davanti a più di mille socios.
L’imprenditore spagnolo, in aperto conflitto con le autorità calcistiche mondiali e sostenitore del controverso progetto della Superlega europea, ha accusato la UEFA, che per la prima volta quest’anno ha collaborato con France Football per l’organizzazione della cerimonia, di interferire nel processo di ricompensa .
“Hanno cambiato il sistema di voto (da 5 a 10 giocatori), così come il numero di punti (da 6 a 15) che ogni giornalista può assegnare a ciascun giocatore. (…) Senza i voti di quattro paesi, Namibia, Uganda, Albania e Finlandia, Vinicius avrebbe vinto il Pallone d’Oro. Non gli hanno nemmeno dato un punto”, si è lamentato.
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L’influente presidente del Real Madrid ha anche messo in dubbio l’importanza della partnership tra L’Équipe e France Football con la UEFA, chiedendosi se avesse “un senso collaborare con la UEFA mentre i club europei lottano ferocemente per la loro libertà e per liberarsi dal monopolio della UEFA”. chiedendo che il Pallone d’Oro sia un trofeo “indipendente” con criteri più trasparenti.
