I libici denunciano la manipolazione della partita nella sconfitta shock dei Super Eagles contro il Ruanda
In una svolta controversa dopo la finale di qualificazione al CAN 2025 tenutasi lunedì a Uyo, in Nigeria, una fonte mediatica libica, Libya Akhbar, ha suggerito che i Super Eagles potrebbero aver intenzionalmente abbandonato la partita contro il Ruanda. Questo risultato non solo ha negato alla Libia la possibilità di qualificarsi, ma ha anche scatenato un’ondata di accuse contro la Nigeria.
Nonostante fossero stati privati di sette giocatori chiave, i Super Eagles avrebbero dovuto ottenere una vittoria che avrebbe aumentato le speranze della Libia nel torneo continentale previsto in Marocco l’anno prossimo. La Libia non partecipa all’AFCON dal 2012 ed è stata coinvolta in polemiche dopo aver perso tre punti e subito tre gol nelle precedenti partite di qualificazione contro la Nigeria. Questa è stata una conseguenza del loro blocco di quasi 24 ore all’aeroporto, che ha bloccato la squadra nigeriana.
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Repubblica del Benin e Ruanda hanno chiuso con otto punti, ma il Ruanda è andato avanti grazie a una differenza reti superiore. La Nigeria, invece, ha vinto il Gruppo D con 11 punti.
I media libici hanno sollevato serie preoccupazioni sull’integrità della sconfitta per 1-2 della Nigeria contro il Ruanda, ponendo la domanda: “C’è stato uno sforzo intenzionale per escludere la Libia dalla competizione?” Questa domanda persiste mentre tifosi e analisti discutono sulle implicazioni dell’inaspettata sconfitta della Nigeria.
La narrazione che circonda la partita è diventata ancora più accesa con i fan che hanno espresso la loro frustrazione. Quella che si prevedeva fosse una facile vittoria per la Nigeria si trasformò rapidamente in una sconfitta scioccante, alimentando la speculazione secondo cui i Super Eagles avevano abbandonato la loro spinta competitiva.
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In seguito a questi eventi, il governo del Benin ha condannato fermamente quelli che ha definito “atti barbarici” da parte della Libia durante la partita di qualificazione a Tripoli. Sono emerse riprese video che mostrano scene caotiche dopo che il Benin ha ottenuto un pareggio senza reti contro la Libia, assicurandosi il passaggio all’AFCON.
Il capitano del Benin Steve Mounié ha descritto gli eventi che seguirono come simili a una “zona di guerra”, portando a immediate proteste ufficiali da parte del governo beninese alle autorità calcistiche competenti.
Wilfried Léandre Houngbédji, portavoce del governo del Benin, ha dichiarato: “Abbiamo formulato le nostre proteste in conformità con il protocollo e sono state intraprese le azioni necessarie. Rimarremo fermi nel difendere gli interessi della nostra squadra nazionale. Gli atti di barbarie non avranno luogo posto nello sport e chiediamo sanzioni serie per prevenire tali incidenti in futuro.”
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