All’angolo tra place du Forum e rue de l’Ancienne Porte de Béziers, esiste una panetteria almeno dal 1913. Tenuto a debita distanza da Jackie Chulio, 58 anni, il cartello minaccia di abbassare la tenda, schiacciato in particolare dal peso dei carichi.
È imminente la chiusura di quella che sarebbe la più antica panetteria di Narbonne? Questa è la paura del manager Jackie Chulio. “In questa foto dell’archivio comunale e che risale al 1913 si riconosce chiaramente il panificio che è già in attività. Ho iniziato con i miei genitori e ho acquistato da loro il panificio 20 anni fa. Ho 35 anni di banco. Ma io Sono stanco di difendere l’artigianato, sono deluso, perché oggigiorno non riusciamo più a vivere del nostro lavoro.” ha detto.
Per uscirne ho messo in vendita la panetteria e la mia casa.
“Non ho mai vissuto una situazione del genere. Dal covid abbiamo difficoltà economiche. Ho dovuto chiedere un prestito perché non avevo diritto al prestito garantito dallo Stato. Da allora il prezzo della farina è aumentato, sono inondato con le bollette del gas e della luce. L’80% di quello che guadagniamo sono tasse. Questo lo fa apposta per far chiudere tre anni io e gli artigiani? Quest’anno non mi sono presa una settimana libera per tirare avanti, ho messo in vendita la panetteria e anche la mia casa.
Il pane invenduto viene dato ai senzatetto o ai polli
Con un pizzico di nostalgia per la vita di quartiere “che è cambiato molto”, Jackie Chulio non nasconde la sua amarezza. “Oggi la gente mangia molto pane, ma non è buono. Non sa cosa c’è dentro. Alcuni produttori ci aggiungono del grasso per mantenerlo morbido. Ma un impasto è vivo. Un pane al latte non si conserva per mesi! Il lievito madre nel pane industriale non lo troviamo più preparato da mio padre. Non abbiamo il congelatore e la nostra pasta madre non è acida perché viene assunta quotidianamente.
La farina è così costosa che non posso permettermi di buttarla via
Per il panettiere di Place du Forum i grandi gruppi avrebbero divorato la fetta più grossa della torta. “Io però vendo la mia baguette allo stesso prezzo che ai supermercati. Se facessi prodotti surgelati forse perderei meno soldi. La farina è così cara che non posso permettermi di buttarla. Quindi il pane che non vendo , Lo distribuisco la sera ai senzatetto della stazione e nella mediateca. Se è troppo secco, lo mangiano le galline. Ma per quanto ancora?
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