Il petrolio sale, la geopolitica ha la precedenza sui titoli americani

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Londra: I prezzi del petrolio sono aumentati leggermente mercoledì, spinti dal rischio geopolitico in Medio Oriente e dai timori di una guerra su larga scala, ma sono rimasti moderati dai primi dati settimanali sulle azioni negli Stati Uniti.

Intorno alle 9:15 GMT (11:15 CET), il prezzo di un barile di Brent BRENT Il Brent, o greggio del Mare del Nord, è una variante del petrolio greggio che funge da riferimento in Europa, quotato all’InterContinentalExchange (ICE), una borsa specializzata nel commercio di energia. È diventato il primo standard internazionale per la fissazione dei prezzi del petrolio. dal Mare del Nord, per la consegna nel mese di agosto, ha preso 0,54% ha 85,47 dollari.

Il suo equivalente americano, il barile del West Texas Intermediate (WTI WTI Il West Texas Intermediate (WTI), chiamato anche Texas Light Sweet, è una variante del petrolio greggio che funge da standard nella fissazione del prezzo del greggio e come materia prima per i contratti futures sul petrolio con il Nymex (New York Mercantile Exchange). , la Borsa specializzata nell’energia.), per consegna lo stesso mese, guadagnato 0,71% ha 81,40 dollari.

I prezzi del petrolio rimangono vicini ai massimi di due mesi a causa delle crescenti tensioni geopolitiche e del previsto aumento della domanda estiva“, osserva anche John Plassard, analista di Mirabaud.

Il capo della diplomazia tedesca Annalena Baerbock ha avvertito martedì a Beirut che un “errore di calcolo” potrebbe provocare in qualsiasi momento una guerra tra Hezbollah libanesi e Israele.

Dal 7 ottobre, con l’inizio della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, gli Hezbollah filo-iraniani, che sostengono il movimento islamico palestinese, si scambiano quotidianamente colpi di fuoco al confine con l’esercito israeliano, e queste violenze hanno recentemente guadagnato terreno intensità.

Se la situazione in Medio Oriente continua ad essere osservata dal mercato, gli analisti sottolineano tuttavia regolarmente che per il momento non è stata segnalata alcuna interruzione significativa dell’offerta proveniente dalla regione.

La preoccupazione più immediata è l’ultima stima delle scorte petrolifere statunitensi” dall’American Energy Information Administration (EIA), sottolinea Tamas Varga, analista di PVM Energy.

Mercoledì è prevista la pubblicazione del rapporto settimanale sullo stato delle scorte petrolifere dell’EIA per la settimana terminata il 21 giugno.

Il giorno prima l’API, la federazione americana dei professionisti del settore, aveva segnalato un aumento delle riserve commerciali di greggio di circa 900.000 barili la settimana scorsa, e 3,8 milioni di barili per il gas la settimana scorsa.

Per DNB, queste cifre moderano i prezzi perché evidenziano “un aumento modesto, ma molto più forte del previsto, della produzione di petrolio greggio e un aumento significativo della produzione di benzina“.

Gli analisti contano infatti su un calo significativo delle riserve commerciali di greggio e benzina.

c) AFP

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