Pierre Palmade condannato a 5 anni di carcere: le scuse alle vittime, la testimonianza della madre sulla morte del bambino… I 4 momenti salienti dell’udienza

Pierre Palmade condannato a 5 anni di carcere: le scuse alle vittime, la testimonianza della madre sulla morte del bambino… I 4 momenti salienti dell’udienza
Pierre Palmade condannato a 5 anni di carcere: le scuse alle vittime, la testimonianza della madre sulla morte del bambino… I 4 momenti salienti dell’udienza
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l’essenziale
Il tribunale di Melun ha condannato l’attore Pierre Palmade a 5 anni di reclusione, 2 dei quali scadono il 20 novembre 2024. Il processo in 5 momenti salienti.

Il tribunale giudiziario di Melun ha condannato l’attore Pierre Palmade a una pena di 5 anni di carcere, di cui 2 anni fino al 20 novembre 2024. La pena richiesta nei confronti di Pierre Palmade è associata a un mandato di custodia cautelare con effetto differito, vale a dire che l’attore 56enne non verrà incarcerato immediatamente, ma posto sotto controllo giudiziario.

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Pierre Palmade era sotto processo per “lesioni involontarie aggravate” in seguito al grave incidente stradale provocato sotto l’effetto di stupefacenti nel febbraio 2023. Tre persone sono rimaste gravemente ferite, tra cui una donna incinta che ha perso il figlio non ancora nato. Questi ultimi hanno testimoniato al processo come parti civili. Dibattito sulla nozione di omicidio, pena subita… Il processo in 5 momenti salienti.

Mila parla della morte del suo bambino non ancora nato

Una delle fasi più delicate del processo è stata la testimonianza di Mila, la giovane donna che nell’incidente ha perso il figlio non ancora nato. Quest’ultima è stata sottoposta ad un taglio cesareo d’urgenza al termine del quale è stata constatata la morte del feto. “Ero in totale negazione”, ha detto Mila allo stand. “Per me avevo appena partorito. Solin l’avevo portata tra le braccia. Per me stava dormendo […]. Era morta”, ha continuato in lacrime.

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Pierre Palmade chiede “perdono” alle vittime

Chiamato a testimoniare dopo Mila, Yuksel Yakut, il padre che guidava l’auto investita da Pierre Palmade, ha testimoniato sui postumi fisici con cui lui e suo figlio hanno convissuto dopo l’incidente. Il bambino, che era nel retro dell’auto, riportava cicatrici sul viso e una mascella storta. Dopo aver ascoltato la testimonianza delle vittime, Pierre Palmade è stato richiamato al banco dei testimoni: “Vorrei chiedere loro perdono. Penso che non vogliano, ma io lo vorrei”, ha dichiarato prima di rivolgersi alle vittime. “Vorrei chiederti perdono nel profondo di me, sinceramente.”

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Pierre Palmade racconta la sua dipendenza dalla cocaina

Davanti al pubblico ministero, Pierre Palmade ha parlato della sua dipendenza dalla droga. Il comico ha raccontato la scoperta della 3-MMC, poi l’impossibilità di lavorare. “Ho perso il gusto della vita”. Poi viene il accenno all’incidente. L’attore dichiara di aver preso “tre o quattro bicchieri di coca per [se] svegliati perché la 3-MMC tende a farti dormire” prima di mettersi al volante. La procura inasprisce i toni: “Non crede che ci sia un problema con questa sentenza?” ribatte, concludendo: “Avreste avuto questo grilletto per dirti che non eri idoneo a guidare, non saresti stato lì”.

Il pubblico ministero riconosce che “la colpa di Pierre Palmade” ha causato la morte del bambino

Durante le richieste, il pubblico ministero è tornato su uno dei punti più delicati del caso: “Abbiamo un bambino che era vitale e che è morto per colpa di Pierre Palmade”, ha dichiarato nell’ambito del processo, il giudice non accettare l’accusa di omicidio colposo richiesta, riguardo al feto, dal difensore delle parti civili, signor Mourad Battikh. Secondo costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, non esiste un bambino come persona giuridica fino alla nascita. Questa mattina, il signor Mourad Battikh ha chiesto nuovamente la modifica dell’accusa. “Sei d’accordo a essere processato per omicidio colposo a Pierre Palmade?”, balbettava prima il comico tornando al suo posto, smunto. Al termine delle deliberazioni, l’attore è stato condannato a cinque anni di carcere, di cui due anni.

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