Olivier de Kersauson sulla prima pagina del Paris Match del 20 novembre 2024 (n°3942)

Olivier de Kersauson sulla prima pagina del Paris Match del 20 novembre 2024 (n°3942)
Olivier de Kersauson sulla prima pagina del Paris Match del 20 novembre 2024 (n°3942)
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Olivier de Kersauson

Una vita retrò

In un racconto simile a un testamento, il marinaio e scrittore ottantenne ripercorre le sue navigazioni, i suoi incontri, la felicità e la rabbia.

A terra e in mare, rimane al comando. Se le traversate e i record sono ormai alle sue spalle, a volte soffiano ancora venti contrari. Ma sa domarli come nessun altro. Per Paris Match, Olivier de Kersauson accetta finalmente di parlare della sua storia d’amore con Florence Arthaud, in occasione della pubblicazione, il 21 novembre, di “Before memory fades. Alcune osservazioni marittime. È già il suo 24esimo libro! Come si dice a “Les tontons flingueurs”: “È curioso, tra i marinai, questo bisogno di fare frasi…”. Per lui, che parla anche in alessandrino, scrivere è una seconda natura. Un modo per esaltare il tuo gusto per la solitudine.

Intervista Marie-Laure DELORME

Beirut

Il martirio dell’edificio Hoshesh

Il 10 ottobre, nel quartiere Basta, uno sciopero ha sventrato questo edificio, uccidendo 17 persone. Abbiamo ripercorso i loro destini.

Toccato al cuore. Fino ad allora il fuoco proveniente da Israele era limitato alla periferia sud della capitale, roccaforte di Hezbollah. Ma la guerra scoppiò nel centro della città. Questi attentati rimangono i più sanguinosi compiuti nella stessa Beirut, due mesi dopo lo scoppio di un conflitto impantanato. E il cui bilancio umano peggiora ogni giorno. Dall’inizio degli scontri sono morti almeno 76 israeliani. Da parte libanese, oltre 3.480 morti. Tra questi, gli abitanti dell’edificio distrutto, ridotti a mero numero. Paris Match ha trovato il loro nome e vi racconta la loro storia.

Reportage Arturo SARRADIN

Dominique Pelicot e François Vérove

I volti del male

Tra “le Grêlé” e il mostro di Mazan, percorsi simili e tanti punti in comune. Abbastanza per sfidare gli investigatori del polo dei “cold case”.

Convinto che le strade dei due uomini si fossero incrociate, la squadra criminale ha deciso di riunirli sullo stesso tavolo fotografico forense per presentarlo a testimoni o potenziali vittime. L’incriminazione di Dominique Pelicot, quattro anni fa, per gli abusi commessi contro la moglie, aprì un vaso di Pandora. Profili polivalenti, traiettorie di vita simili, metodi operativi forse identici… Il mostro di Mazan sarebbe pericoloso quanto François Vérove, l’ufficiale di polizia responsabile di almeno tre omicidi e numerosi stupri che si è suicidato nel 2021? Stanno riaprendo i sentieri.

Storia Stéphane BOUCHET e Florence BROIZAT

Nonno Paul era un ex Gestapo

Nel suo villaggio Paul Pradier era apprezzato da tutti. Ma quando morì, all’età di 94 anni, il suo sinistro passato riemerse.

In età pensionabile indossa una polo azzurra. Ma a 19 anni avrebbe potuto adottare la camicia marrone. Con il suo comportamento caloroso e il suo accento del sud, questo piccolo gentiluomo aveva tutto per compiacere. A parte un pesante passato collaborazionista che avrà nascosto anche nella tomba. Zelante agente del Sipo-SD, il servizio d’informazione della Gestapo, partecipò alla caccia di decine di ebrei e combattenti della resistenza, poi mandati a morte. Condannato all’ergastolo, fu finalmente rilasciato per “buona condotta”, prima di vivere in incognito in Vandea. Indagine su un collaborazionista che, dal suo rilascio dal carcere nel 1955 alla sua morte nel 2018, ha ingannato il suo popolo.

Storia Arnaud BIZOT

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