Un uomo è stato picchiato a morte la sera di martedì 19 novembre in una città del 20° arrondissement. Dei fatti è stata informata la brigata criminale.
Gli investigatori della brigata criminale della polizia giudiziaria sono al lavoro. Secondo le informazioni di Paris Match, confermate dalla procura di Parigi, un uomo è stato picchiato a morte questo martedì 19 novembre nell’atrio di un edificio del quartiere Amandiers, nel 20° arrondissement di Parigi.
I fatti sono avvenuti intorno a mezzanotte quando la vittima, 47 anni, si trovava nei pressi del 97 di rue des Amandiers. Un quartiere noto anche come Banana City, focolaio del traffico di droga in questo distretto.
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Secondo i primi elementi delle indagini, il quarantenne si è trovato alle prese con due sconosciuti che lo avrebbero colpito numerose volte alla testa a mani nude.
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Il quarantenne, bersaglio di questa pioggia di colpi, ha perso conoscenza prima di cadere a terra. Uno dei suoi aggressori lo ha poi aggredito prima di strangolarlo.
Immediatamente allertati, i vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per prestare i primi soccorsi alla vittima, che è stata scoperta in arresto cardio-respiratorio. Nonostante il massaggio cardiaco, è stata dichiarata morta questo mercoledì, 20 novembre, poco dopo l’una di notte.
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Registrando la sua identità, i primi agenti di polizia intervenuti hanno scoperto che si trattava di un uomo ben noto ai loro servizi e al sistema giudiziario.
Implicato in omicidio e condannato nel 2000
Sempre secondo le informazioni di Paris Match, Mounir C., nato in Algeria, era una “figura” della città dei Mandorli.
La sera dell’11 settembre 1997, allora ventenne, si trovò coinvolto nell’omicidio di un giovane di 17 anni, originario dell’Hauts-de-Seine. La vittima era stata scambiata, per errore, per un membro di una banda concorrente.
Per questi fatti Mounir C., soprannominato “il piccolo Mounir” e designato come uno dei leader della “banda delle banane”, è stato condannato a 10 anni di reclusione penale nel dicembre 2000.
Riprocessato in appello dalla Corte d’assise della Val-de-Marne nel febbraio 2002, è stato infine condannato a 15 anni di carcere per questo omicidio. È stato condannato in particolare insieme ai membri di una confraternita molto conosciuta nella città di Banana, i fratelli Benbouabdellah.