Al processo di rue d’Aubagne: “niente più mamma, niente più vestiti, niente più niente”

Al processo di rue d’Aubagne: “niente più mamma, niente più vestiti, niente più niente”
Al processo di rue d’Aubagne: “niente più mamma, niente più vestiti, niente più niente”
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La sera del crollo del palazzo di rue d’Aubagne a Marsiglia, che gli portò via la madre, il piccolo El Amine “non aveva più una madre, non più vestiti, non più niente”, raccontò al processo il maestro della scuola che lo aveva ospitato.

Presente martedì per la prima volta davanti al tribunale penale di Marsiglia, El Amine, che oggi ha 15 anni, non ha voluto parlare ma ha sorriso alla trasmissione di una foto di sua madre, Ouloume Saïd Hassani, accanto a lui, molto piccola, su un letto d’ospedale.

L’insegnante di scuola, Chloé Herszkowicz, ha raccontato quel giorno del 5 novembre 2018, quando la signora Saïd Hassani, madre di cinque figli, accompagnò suo figlio a scuola prima di tornare di corsa a casa per ritirare un documento per un appuntamento con un’autorità responsabile della lotta al degrado alloggiamento.

“Non è rimasto niente”

Ma alle 9:07, il 65 di rue d’Aubagne è crollato addosso a lei e agli altri sette occupanti.

“È stata una violenza inimmaginabile, se ne andava la mattina con lo zaino e la sera niente più mamma, niente più vestiti, niente più niente”, ha descritto l’insegnante della scuola, che ha ospitato più volte El Amine dopo la tragedia.

Alcuni bambini, che avevano visto l’edificio crollato tornando a casa quel giorno a mezzogiorno, tornarono e dissero a El Amine: “Tua madre è morta”. Ma nei giorni successivi il bambino di otto anni “ha lasciato messaggi telefonici ogni giorno” a sua madre, “sperando che prima o poi rispondesse”, ha detto l’insegnante di scuola.

Il corpo di Ouloume sarà l’ultimo a essere ritrovato, la sera del 9 novembre.

Crollo di edifici in rue d’Aubagne a Marsiglia: 1 anno dopo

Trauma

L’insegnante di scuola come il fratello maggiore di El Amine, Imane Saïd Hassani, ha parlato delle violente “crisi” del bambino dopo la tragedia, che “ha perso tutto”, “il suo pilastro”, che ha voluto “raggiungere sua madre” “gettandosi sui binari della metropolitana”.

“Non avevamo padre, nostra madre è stata per noi sia madre che padre, ci ritroviamo tutti orfani”, ha testimoniato Imane Saïd Hassani.

Dopo 25 anni a Mayotte, Ouloume Saïd Hassani, 54 anni, si è trasferita a Marsiglia nel 2014. Originaria di Parigi, le piaceva “ritrovare il sole, il mare, gli odori delle spezie”, ha descritto suo figlio, e si è “integrata molto rapidamente” .

Si svolgerà fino al 18 dicembre il processo contro il crollo di due edifici insalubri in rue d’Aubagne, che hanno causato la morte di otto persone.

Si apre a Marsiglia il processo per i crolli di rue d’Aubagne

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