Vladimir Putin amplia le possibilità di utilizzo delle armi nucleari

Vladimir Putin amplia le possibilità di utilizzo delle armi nucleari
Vladimir Putin amplia le possibilità di utilizzo delle armi nucleari
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Martedì 19 novembre il presidente della Confederazione russa ha firmato un decreto che consente un più ampio utilizzo delle armi nucleari. Un atto che avviene nel millesimo giorno della guerra in Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato martedì 19 novembre, nel millesimo giorno della sua offensiva contro l’Ucraina, il decreto che amplia le possibilità di utilizzo delle armi nucleari, subito dopo che gli Stati Uniti hanno autorizzato Kiev a colpire il suolo russo con i suoi missili a lungo raggio.

“Tra le condizioni che giustificano l’uso delle armi nucleari c’è il lancio di missili balistici contro la Russia”, si legge in questo decreto.

“Era necessario adattare le nostre basi alla situazione attuale”, ha spiegato il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, di fronte a quelle che Vladimir Putin considera “minacce” provenienti dall’Occidente contro la sicurezza della Russia.

Un cambio di dottrina?

Il presidente russo aveva avvertito alla fine di settembre che il suo Paese avrebbe potuto ora utilizzare armi nucleari in caso di un “lancio massiccio” di attacchi aerei contro la Russia e che qualsiasi attacco effettuato da un Paese non nucleare, come l’Ucraina, ma sostenuta da una potenza dotata di armi atomiche, come gli Stati Uniti, potrebbe essere considerata un’aggressione “congiunta”, che potrebbe richiedere l’uso di armi nucleari.

Un altro caso che apre la strada a tale ricorso, “la fornitura di territorio e risorse per l’aggressione contro la Russia”, prosegue il testo firmato da Vladimir Putin.

In un contesto di intensificazione degli attacchi mortali e distruttivi delle truppe di Mosca in Ucraina, il presidente americano Joe Biden, pochi giorni fa, ha dato il via libera a Kiev per l’utilizzo dei missili americani sul territorio russo.

I termini esatti di questa autorizzazione, che non è stata annunciata ufficialmente da Washington, restano però sconosciuti.

Secondo quanto riportato dai media, il via libera americano potrebbe limitarsi agli attacchi contro la regione russa di Kursk, parzialmente controllata dall’esercito ucraino e dove sarebbero schierate le truppe nordcoreane.

Kiev chiedeva da molti mesi l’autorizzazione per utilizzare missili a lungo raggio contro la Russia. Vladimir Putin ha esplicitamente avvertito a metà settembre che una tale decisione significherebbe che “i paesi della NATO sono in guerra con la Russia”.

Ha poi affermato che il suo Paese potrebbe ricorrere alle armi nucleari in caso di “lancio massiccio” di aerei, missili o droni contro il suo territorio.

Dall’inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022, Vladimir Putin ha parlato apertamente e freddamente del possibile utilizzo delle armi nucleari.

La Russia ha schierato armi nucleari tattiche nell’estate del 2023 alla Bielorussia, il suo più stretto alleato, che a maggio ha anche annunciato un’esercitazione sincronizzata con Mosca per controllare i suoi lanciatori di armi nucleari tattiche.

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