“Il governo si sta avviando” verso una mozione di censura, ha annunciato lunedì 18 novembre Jordan Bardella su BFMTV. Il presidente del Raggruppamento Nazionale indica che i suoi parlamentari potrebbero rovesciare l'esecutivo di Michel Barnier se la legge finanziaria non verrà modificata nelle prossime settimane.
Il Raggruppamento Nazionale farà cadere il governo di Michel Barnier? In caso di approvazione del bilancio da parte del 49.3, i deputati del Nuovo Fronte Popolare presenteranno una mozione di censura. Ma i parlamentari di estrema destra voteranno a favore?
“La mia decisione non è presa” in questa fase, risponde su BFMTV il capo della RN Jordan Bardella. Ma avverte che il suo movimento sta “considerando” un simile voto.
Se la legge finanziaria “rimane così com'è, se il corso politico (guidato da Michel Barnier) continua, allora questo governo si assumerà il rischio e imboccherà la strada della censura”, spiega l'eurodeputato Jordan Bardella.
“Michel Barnier è un fantasma”
Il presidente della Rn assicura di aver considerato “sempre” di votare una mozione di censura contro il governo di Michel Barnier.
“Questo governo non ha né una maggioranza parlamentare per agire né una legittimità democratica. Michel Barnier è un fantasma e nessuno lo sa, nessuno può dire dove vuole andare”, giustifica Jordan Bardella.
Il disegno di legge finanziaria «sarà ora studiato al Senato ed è importante che il Parlamento finisca di esaminare il testo», ricorda Giordano Bardella.
Ma in caso di 49.3 e di una mozione di censura presentata dalla sinistra, il Raggruppamento Nazionale potrebbe salvare la testa di Michel Barnier a Matignon… se otterrà sufficienti garanzie politiche.
“Se domani il governo ci dice che si impegna a garantire una rappresentanza proporzionale nei prossimi mesi. Se domani il governo ci dice questo sulla sicurezza, ripristineremo le pene minime rinunceremo ad aumentare le tasse sull'energia elettrica… direi molto bene”, sviluppa Giordano Bardella.
Il capo del Rally Nazionale manda quindi la palla nel campo di Michel Barnier. Basterebbe che i 126 deputati lepénisti appoggiassero una mozione presentata dalla sinistra per far cadere il primo ministro. Uno scenario che qualche settimana fa appariva ancora barocco.