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Questo 18 novembre 2024 segna l’inizio del processo contro tre ex agenti di polizia sudafricani, accusati di aver ucciso un sindacalista nero 27 anni fa.
Quest’ultimo, noto per la sua opposizione al regime di segregazione razziale durato fino al 1994, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella zona est di Johannesburg. Secondo RFI, l’imputato è comparso brevemente lunedì prima che l’udienza fosse rinviata a martedì.
I fatti risalgono al 23 agosto 1987, quando un gruppo di agenti di polizia, guidati da Johan Marais, organizzò un’operazione notturna per eliminare Caiphus Nyoka, un sindacalista di 23 anni critico nei confronti dell’apartheid. Secondo l’accusa l’unità antiterrorismo aveva pianificato il raid avvenuto intorno alle 2.30. Gli agenti sono entrati nella stanza di Nyoka, lo hanno identificato, hanno evacuato i suoi compagni, quindi lo hanno giustiziato con nove proiettili.
Johan Marais, capo dell’unità, si era già dichiarato colpevole ed è stato dichiarato responsabile il 12 novembre. Mentre era libero su cauzione, gli è stato vietato ogni contatto con gli altri tre imputati, in attesa della sentenza.
Si noti che questi processi fanno parte degli ultimi sforzi per far luce sui crimini dell’apartheid. Dopo la fine del regime, la Commissione per la verità e la riconciliazione ha raccomandato l’apertura di oltre 300 indagini sui casi più gravi, ma pochissime sono state portate avanti.
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