“fuochi di rabbia” previsti in tutta la Francia, Bruno Retailleau avverte di blocchi che durerebbero nel tempo

“fuochi di rabbia” previsti in tutta la Francia, Bruno Retailleau avverte di blocchi che durerebbero nel tempo
“fuochi di rabbia” previsti in tutta la Francia, Bruno Retailleau avverte di blocchi che durerebbero nel tempo
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Il mondo invitato Marc Dufumier, agronomo e professore onorario presso AgroParisTech, per condividere le sue analisi e rispondere ad alcune delle vostre domande in questa trasmissione in diretta.

Perché l’accordo UE-Mercosur cristallizza la rabbia degli agricoltori francesi? Al contrario, quali sono i vantaggi di questo trattato secondo i suoi difensori, in particolare l’UE? Cosa rende gli accordi di libero scambio ancora considerati attraenti, al prezzo che conosciamo in termini di standard ambientali, sanitari e sociali?

“Gli agricoltori francesi hanno molte ragioni per temere la ratifica dell’accordo UE-Mercosur, sapendo che sono molto meno competitivi sul mercato mondiale rispetto ai grandissimi agricoltori di Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Sono già stati scottati da accordi precedenti, come il cosiddetto accordo di Blair House, firmato con gli Stati Uniti nel novembre 1992.

L’impegno a non imporre barriere tariffarie o quote sull’importazione di colture proteiche ha portato molto rapidamente a massicce importazioni di semi e farine di soia dalle Americhe. E oggi paghiamo molto cara questa dipendenza dalle proteine ​​vegetali per l’alimentazione animale. Un costo non solo monetario ma anche ambientale.

Poiché produciamo molto meno erba medica, trifoglio, lupino e fava, tutte colture che avevano l’effetto di fertilizzare organicamente i nostri terreni con azoto, siamo ora costretti a ricorrere ai fertilizzanti sintetici azotati, che sono molto costosi in termini fossili combustibili e alti emettitori di protossido di azoto, un potente gas serra. A ciò si aggiunge il fatto che le nostre importazioni di soia hanno contribuito alla deforestazione e alla deforestazione delle savane boscose in Brasile (certamente, in proporzioni minori rispetto alle importazioni cinesi).

Gli agricoltori francesi che potrebbero essere maggiormente colpiti dalla ratifica dell’accordo sono i produttori di carne (manzo e pollame), barbabietole da zucchero e miele. A trarne vantaggio sarebbero invece i produttori di vini, formaggi e liquori, soprattutto grazie al riconoscimento tramite accordo di un gran numero delle nostre denominazioni di origine protetta.

Quanto agli abitanti dei paesi del Mercosur, è davvero nel loro interesse vedere le loro eccedenze di soia alimentare i maiali francesi quando i poveri brasiliani confinati nelle baraccopoli difficilmente possono comprarne, a causa della mancanza di potere d’acquisto? Dovremmo davvero privarli anche della carne perché gli europei sembrano in grado di acquistarla a un prezzo più alto?

Gli unici veri difensori di questo accordo sembrano essere gli industriali e coloro che desiderano vedere i mercati pubblici dei paesi del Mercousur aperti alle imprese europee e non a quelle cinesi. »

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