Volodymyr Zelenskyj vuole per il momento mantenere la calma di fronte alle notizie molto favorevoli per Kiev provenienti da Washington. Domenica il presidente ucraino ha accolto con cautela la notizia secondo la quale la Casa Bianca avrebbe autorizzato l'Ucraina a colpire la Russia con i missili a lungo raggio da essa forniti.
Gli Stati Uniti “hanno dato il via libera all’uso di missili a lungo raggio”, ha detto domenica un funzionario americano. Questo importante cambiamento strategico di Joe Biden, poche settimane prima che Donald Trump salisse al potere, era stato richiesto da tempo dall’Ucraina.
Per Zelenskyj “i missili parleranno da soli”
Il presidente Zelenskyj non ha mancato di sollevare questo argomento nel suo discorso quotidiano di domenica sera, senza però confermarlo direttamente. Ricordando l'importanza della “capacità a lungo raggio” del suo esercito, ha osservato che “oggi molti media riferiscono che abbiamo ricevuto l'autorizzazione a prendere misure adeguate”. “Ma gli scioperi non si fanno a parole. Cose del genere non vengono annunciate”, ha continuato Volodymyr Zelenskyj. “I missili parleranno da soli”.
Questo annuncio avviene poco prima della partenza di Joe Biden dalla Casa Bianca e del ritorno del repubblicano Donald Trump, molto critico nei confronti degli aiuti americani all’Ucraina. Kiev teme che il futuro presidente taglierà i finanziamenti essenziali al suo sforzo bellico o cercherà di costringere l’Ucraina a un accordo con la Russia.
L'avvertimento di Putin
Volodymyr Zelenskyj chiede da mesi l'autorizzazione a utilizzare i missili britannici Storm Shadow e i missili americani ATACMS per colpire obiettivi più all'interno del territorio russo. Queste armi con una gittata massima di diverse centinaia di chilometri permetterebbero all’Ucraina di raggiungere i siti logistici dell’esercito russo e gli aeroporti da cui decollano i suoi bombardieri.
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Ma diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, finora si sono rifiutati di dare il via libera, per paura di un’escalation con Mosca. Va detto che il padrone del Cremlino, Vladimir Putin, aveva avvertito che una tale decisione significherebbe che “i paesi della Nato sono in guerra con la Russia”.
