DECRITTO – Il giorno prima dell’attacco avvenuto domenica, “massiccio” secondo Kiev, il presidente Volodymyr Zelenskyj aveva espresso la speranza di vedere la guerra risolta diplomaticamente nel 2025.
Ancora una volta, l’Ucraina si è svegliata con il frastuono delle esplosioni degli attacchi russi e delle batterie antiaeree ucraine. Domenica 17 novembre, a partire dalle 3 del mattino, le principali città sono state colpite da diversi missili e droni russi, che hanno preso di mira le infrastrutture energetiche del Paese, già indebolite da quasi tre anni di guerra. Sebbene sia presa quotidianamente di mira da attacchi di droni, è stata la prima volta dalla fine di agosto che l'Ucraina ha dovuto affrontare un attacco balistico di tale portata: secondo il presidente Volodymyr Zelenskyj, nell'attacco sono stati lanciati 120 missili e 90 droni, compresi 70 dispositivi che sono riusciti a colpire penetrare le difese antiaeree.
Gli scioperi erano mirati « infrastrutture di generazione e trasmissione in tutta l’Ucraina »precisa Herman Halushchenko, ministro ucraino dell'Energia. Il Ministero della Difesa russo ha confermato…
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