Dopo un fine settimana di proiezioni e dibattiti, il Premio Farel 2024 si è concluso domenica a Neuchâtel. Durante la cerimonia di chiusura del festival del cinema etico, spirituale e religioso si sono distinte tre produzioni.
La giuria ha assegnato, per la prima volta, il nuovo premio Explainers-Bonhôte che premia i formati esplicativi. È lo storico Yann Bouvier alias YannToutCourt e il suo video “Hitler non voleva sterminare gli ebrei: Netanyahu dice la verità? » che intascò la ricompensa di 5.000 franchi. In un comunicato stampa, l’organizzazione del festival spiega che la giuria si è distinta per “la sua capacità di rispondere alle notizie più scottanti fornendo contenuti scientifici molto rigorosi in soli cinque minuti e di raggiungere un pubblico molto vasto su TikTok. » Nella stessa categoria, una menzione speciale è stata assegnata a “Quando la Francia svelò con la forza le donne musulmane in Algeria” di Karim El Hadj.
Da parte sua, il premio per il cortometraggio documentario è stato assegnato al film “Donovan-El Limpiador » di Louise Monlaü. “Il protagonista, che fa da tramite tra i defunti e i loro cari, con l’obiettivo di restituirgli la dignità e rasserenare gli animi, ha conquistato la giuria”, precisa il festival.
Infine, nella categoria documentari lunghi, la giuria ha scelto di distinguere un film dalla sessione “Donne e conflitto »che ha illustrato come le donne resistono e trasformano le dinamiche in contesti di crisi o di guerra. Il premio va a “Hawar, i nostri figli esiliati” di Pascale Bourgaux che è stato selezionato “per la sua profondità artistica e per le sue parole che ci immergono in un argomento poco conosciuto”. Anche in questo caso la giuria ha voluto assegnare una menzione speciale. Ritorna in “Noor’” di Stéphanie Lebrun e Shaza Maddad.
In totale, durante i tre giorni, più di 2.000 persone sono venute ad assistere alle trenta proiezioni e alle due tavole rotonde al Cinema Rex. /comm-cde
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