Nella notte tra il 16 e il 17 novembre, le popolazioni ucraine hanno subito uno dei più massicci attacchi aerei russi contro la sua rete energetica. Più di un centinaio di missili e droni hanno colpito il Paese. Le vittime si registrano a Lviv, Kherson, Zaporizhia, nei sobborghi di Kiev e Odessa. Alla vigilia dell’inverno cresce la preoccupazione tra la popolazione, poiché in diverse regioni è stato necessario interrompere l’elettricità e il riscaldamento.
L’aumento degli attacchi dell’esercito russo contro centrali termoelettriche e punti di passaggio essenziali della rete elettrica ha infatti già indebolito gravemente la capacità energetica del Paese. Secondo fonti giornalistiche ucraine, la metà dei siti di produzione di energia elettrica sono ormai fuori uso. Da parte di Kiev, un cessate il fuoco e l’avvio di un processo negoziale per fermare la guerra sembrano quindi più necessari che mai.
Olaf Scholz ha parlato con Vladimir Putin
Questa necessità di andare verso la pace riscoprendo le vie della diplomazia è diventata così marcata che il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyj, sembra essere tornato lui stesso da “ pace attraverso la forza » che egli presentava, fino a poco tempo fa, all’opinione pubblica e ai suoi alleati della NATO come l’unica strategia praticabile. “ Dobbiamo fare di tutto affinché questa guerra finisca l’anno prossimo. Dobbiamo porvi fine con mezzi diplomatici “, ha detto sabato 16 novembre in un’intervista alla radio pubblica ucraina. Ha accennato anche ad una situazione” davvero complicato » sul fronte orientale, dove l’esercito russo continua ad avanzare.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha fatto notizia questo fine settimana facendo una telefonata a Vladimir Putin per chiedergli di dimostrare che la Russia sarebbe “ pronti per negoziati seri con l’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura”.
L’intervento del leader tedesco si basa sicuramente soprattutto su considerazioni interne, alla vigilia delle elezioni anticipate, di fronte ad un’opinione pubblica preoccupata per un’escalation bellicosa e sempre più critica nei confronti del sostegno militare concesso da Berlino a Kiev. Se Zelenskyj vuole ora una soluzione diplomatica, ovviamente non ha apprezzato lo sforzo del cancelliere in questa direzione, ritenendo di rischiare di aprire il “vaso di Pandora” degli accordi bilaterali tra le potenze imperiali occidentali e lo zar del Cremlino.
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