l'essenziale
Autore di una partita completa contro la Nuova Zelanda con una meta, questo sabato 16 novembre durante la vittoria del XV di Francia (30-29), Paul Boudehent è uscito prematuramente dalla terza fila. Ma vuole essere rassicurante.
Sei fuori dal protocollo per commozione cerebrale, quali sono le novità?
Paolo BOUDEHENT: In realtà il dottore pensava di aver visto qualcosa ma dopo gli esami non c'era nulla. Sono andato via al 70', mancavano 12 minuti quindi è andato tutto bene, non preoccupatevi ma di conseguenza non sono riuscito a rientrare né a seguire la fine della partita. Ho urlato! Ho detto loro: “Onestamente, almeno datemi il punteggio (sorridete)!” E invece no, non avevano niente (sui test, ndr), non riuscivo nemmeno a vedere la fine.
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Come hai vissuto la partita a livello personale?
C'era molto ritmo. Sia nelle gare che negli impatti, onestamente è stata una grande partita. Personalmente sono contento delle sensazioni ma soprattutto sono super contento del gruppo. La sfida era enorme, la motivazione c’era. Personalmente, desideravo che potessimo riuscire laddove altre nazioni, sia l’Irlanda che l’Inghilterra, avevano fallito. Per orgoglio nel dire che anche l’emisfero settentrionale è capace di difendersi.
Con due prove in forte ritardo e collisioni subite, cosa ti dici?
Quello che ci siamo detti per tutta la settimana è che abbiamo carattere. E come francesi, ne sono convinto, abbiamo un po' di anima in più, il che significa che a volte siamo capaci di superarci in campo. Non ricordo più il punteggio (3-14, ndr) ma in quel momento ci siamo detti: “Ragazzi, ce la possiamo fare, non molliamo assolutamente, andiamo, diamo il massimo”. Volevamo comunque dare la migliore prestazione possibile, quindi ci siamo limitati a ripetere a noi stessi quello che avevamo detto durante la settimana.
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Anche la tua conquista è stata difficile nel primo atto…
Eravamo in difficoltà ma ne siamo capaci quindi non c'era davvero panico o stress. Ovviamente sapevamo che non sarebbe andato tutto bene, che anche loro avrebbero reagito, quindi non c'erano sorprese a quel livello. Sappiamo che abbiamo le nostre armi, giocatori di altissima qualità, quindi siamo rimasti calmi e abbiamo cercato di fare del nostro meglio.
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Non c'eri nel 2021 durante il primo dei tre successi dei Blues contro i Blacks. Cosa ci dice questo sull’evoluzione del gruppo?
Ci sono tanti giocatori in squadra che non avevano mai giocato contro i Blacks e alla fine quella è stata quasi la nostra forza. Avevamo un gruppo molto motivato, che non voleva perdere l'occasione. Molti di noi hanno guardato questa partita mentre non erano in campo e anche tutto questo gruppo di giocatori, me compreso, voleva fare la storia tra virgolette. Manca solo una partita ma volevamo dimostrare che eravamo presenti e che potevamo portare qualcosa alla squadra, che non eravamo lì solo come comparse e che volevamo assolutamente vincere.