Mercoledì i prezzi del petrolio sono rimasti poco variati, rimanendo vicini ai livelli più alti delle ultime sette settimane.
Mercoledì mattina il prezzo di un barile di Brent con consegna ad agosto è sceso di 13 centesimi a 85,20 dollari, mentre un barile di West Texas Intermediate è sceso di 20 centesimi a 81,37 dollari.
Secondo l’American Petroleum Institute, le riserve di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 2,264 milioni di barili nella settimana terminata il 14 giugno.
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“Le riserve statunitensi superiori alle attese hanno portato a un leggero calo dei prezzi del barile”, ha osservato Ricardo Evangelista, analista di ActivTrades, aggiungendo che le preoccupazioni geopolitiche dal lato dell’offerta hanno recentemente dominato i mercati petroliferi.
Entrambi i benchmark, che hanno registrato un forte rialzo nelle ultime due settimane, hanno guadagnato più di un dollaro nella sessione precedente per toccare il massimo di sette settimane dopo che un attacco di droni ucraini ha scatenato un incendio in un terminal petrolifero in un importante porto russo.
Secondo gli analisti, un’escalation del conflitto in Medio Oriente potrebbe interrompere le forniture nella principale regione produttrice di petrolio.
I dati provenienti dalla Cina, il principale importatore di petrolio al mondo, hanno mostrato che la produzione industriale di maggio è stata inferiore alle aspettative, ma le vendite al dettaglio, un indicatore del consumo, hanno segnato la crescita più rapida da febbraio.
Con MAPPA
