Petrolio nigerino: Patrice Talon fa condannare 3 nigerini

Petrolio nigerino: Patrice Talon fa condannare 3 nigerini
Petrolio nigerino: Patrice Talon fa condannare 3 nigerini
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Le autorità del Benin non si arrendono alla situazione di stallo tra loro e il governo del Niger riguardo all’esportazione del petrolio nigerino. Attraverso il Tribunale per la repressione dei reati economici e del terrorismo (CRIET), hanno processato e condannato lunedì i cittadini nigerini arrestati presso il terminal petrolifero di Sèmè-Podji pochi giorni fa. Questa convinzione rafforza le inimicizie tra i due paesi confinanti che sono in conflitto dal colpo di stato in Niger.

Un totale di 3 nigerini sono stati condannati a 18 mesi di carcere al termine di un processo in cui il dibattito è stato molto acceso.

I sospettati erano tra le 5 persone arrestate il 9 giugno dalla polizia del Benin, mentre assistevano al carico del petrolio nigeriano nel porto di Sèmé-Kpodji.

Il procuratore generale del CRIET del Benin ha accusato i cinque cittadini nigerini di essere entrati “fraudolentemente” nel sito. Sono stati poi accusati di mettere in pericolo la sicurezza dello Stato poiché sospettati dal procuratore di essere agenti nigerini al servizio del Consiglio nazionale per la protezione della patria (CNSP).

I 18 mesi di carcere a loro carico sono stati chiesti dal Pubblico Ministero. L’accusa ha anche chiesto una riclassificazione dei fatti contro il vicedirettore generale di Wapco Niger, Hadiza MOUMOUNI.

D’ora in poi, secondo la richiesta di quest’ultimo, il direttore generale della Wapco sarà perseguito per complicità nell’utilizzo di certificati falsi. Il Pubblico Ministero si è soffermato in particolare sulle informazioni riportate sui distintivi presumibilmente contraffatti.

Conflitto per il petrolio nigerino

Le relazioni tra Niger e Benin sono tese dal colpo di stato del 26 luglio, con la chiusura della frontiera comune tra i due paesi a seguito delle sanzioni della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS).

Accusando il Benin di ospitare basi militari sul suo territorio, il Niger ha rifiutato di aprire il confine dopo la revoca delle sanzioni ECOWAS.

Nelle interviste rilasciate ad alcuni media stranieri, funzionari beninesi e francesi hanno negato qualsiasi presenza di basi militari francesi in Benin.

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