Due persone muoiono in un incidente di rafting nelle Alte Alpi

Due persone muoiono in un incidente di rafting nelle Alte Alpi
Due persone muoiono in un incidente di rafting nelle Alte Alpi
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Il 17 giugno un incidente durante una gita in rafting sul Guil costò la vita a due persone sulla sessantina. Si tratta della quarta tragedia delle acque bianche in una settimana nelle Alpi meridionali. Questo inizio di stagione micidiale si spiega soprattutto con la portata dei fiumi che è molto forte.

I drammi delle acque bianche continuano. Dopo una settimana particolarmente mortale, con tre morti, la serie continua il 17 giugno. Un incidente di rafting si è verificato sul Guil, nel comune di Château-Ville-Vieille. Un gruppo di dieci turisti di nazionalità ceca, distribuiti su due imbarcazioni, ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco, di Smur e del soccorso alpino. In questo incidente, non supervisionato da professionisti, hanno perso la vita due persone intorno ai sessant’anni. Una prima vittima è stata dichiarata morta sul posto, la seconda in ospedale. È stata aperta un’indagine per determinare le cause della morte.

Nell’ultima settimana sono aumentati gli incidenti in acque bianche. Il 10 giugno un irlandese di 73 anni ha perso la vita nelle Alpi dell’Alta Provenza, nel comune di Saint-Paul-sur-Ubaye, durante una gita in kayak. Il giorno successivo, nella Durance, tra Briançon e la località detta Le Villaret, un canoista inglese fu trovato morto durante una gita di gruppo. Il 16 giugno la settimana si è conclusa con una nuova morte. Nel comune di Vallouise, un kayakista si è trovato in difficoltà sul Gyr, vicino alla diga dell’EDF Vallouise. Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco che hanno tentato di rianimare la vittima, 62 anni, quest’ultimo è stato dichiarato morto.

La settimana scorsa, in seguito a questo susseguirsi di incidenti in acque rapide, Thomas Pascal, presidente dell’unione nazionale delle guide professionali di canoa kayak e discipline associate, ha messo in guardia i praticanti, date le condizioni di navigazione più difficili. Il motivo è l’elevato flusso d’acqua. Dopo le nevicate record sul massiccio degli Écrins e al confine italiano, i notevoli accumuli di precipitazioni e lo scioglimento tardivo dei ghiacci, il fiume è un parco giochi pericoloso. Spiega che la difficoltà deriva principalmente dalla violenza dei movimenti dell’acqua che non si verificano nei luoghi in cui solitamente li aspettiamo. “Ad esempio, una roccia che di solito esce dall’acqua e non crea problemi verrà coperta e dietro di essa, creando un movimento d’acqua che può essere violento e intrappolare un kayaker.”illustra il presidente.

Prima di ogni viaggio sul fiume, si consiglia di informarsi da professionisti e club locali, sulle condizioni di flusso, sui percorsi che potrebbero essere cambiati con la dinamica del fiume. Un percorso che solitamente può essere facile e accessibile, diventa molto livello elevato, con portate attuali.

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