In Alta Savoia, ilUltra-trail dell’Haut Giffre si è trasformato in dramma il 15 e 16 giugno. Dopo la morte di un partecipante viene aperta un’indagine, altri due corridori sono rimasti gravemente feriti.
Nel cuore della notte, intorno alle 3 del mattino, gli acquazzoni caddero sulla corsa, trasformando i sentieri in piste di pattinaggio, in torrenti, soprattutto nella difficilissima discesa del Punto d’Angoloin mezzo alla montagna, facendo vivere ai corridori un vero incubo.
“Una notte di orrore, eravamo nella tempesta, la gente urlava, urlava, inevitabilmente la gente scivolava, era un inferno lassù, testimonia uno di loro. C’erano persone che erano sulla corda, c’erano altre persone che si erano spostate e scivolavano a pancia in giù, sulla schiena, io ero sotto un forte acquazzone.”
Un altro partecipante dice: “Non vedevamo molto bene, c’era anche un po’ di nebbia nello stesso momento. È una discesa lunga, ho cercato di aiutare alcune persone che erano paralizzate, faceva molto freddo, c’era un rischio di ipotermia, abbiamo visto persone cadere. Sono ancora un po’ sotto shock, quindi è stata una notte terribile per noi, è dura per tutti.
“Non ti mentirò, soffrirai, sarà molto, molto difficile”
Nonostante le difficili condizioni meteorologiche, l’organizzatore dell’evento ha deciso di continuare la gara. Poco prima della partenza della corsa, alle 23:45 del 15 giugno, dichiarò: “Stasera, la temperatura salirà tra i 2.000 e i 2.400 metri per tre volte, ci saranno zero gradi. Non ti mentirò, soffrirai perché ci saranno diluvi d’acqua, davvero tanta acqua. Sarà molto, molto difficile”.
Si pone la questione di mantenere la corsa nel cuore della notte. “La questione sorge spontanea: quali siano i criteri giusti per lanciare o meno una regata nel D-Day”, ha detto un altro partecipante, “La pioggia è stata prevista da molto tempo. Come gestiamo una gara del genere? Forse dovrebbe coinvolgere le guide alpine o più attrezzature di sicurezza o semplicemente annullare? O la cancellazione, oppure un percorso di riserva dove riduciamo la distanza e diciamo che, dopo la pioggia, ci sono cime che non si possono fare perché le condizioni non sono adatte.
L’organizzatore della gara non ha risposto alle nostre richieste.
Per saperne di più