La California è colpita da un vasto incendio nella prateria e teme cosa accadrà dopo

La California è colpita da un vasto incendio nella prateria e teme cosa accadrà dopo
La California è colpita da un vasto incendio nella prateria e teme cosa accadrà dopo
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Da sabato circa 1.150 vigili del fuoco combattono le fiamme, che in due giorni hanno già devastato 5.900 ettari.

AFP

La California ha subito il più grande incendio dell’anno da sabato, facendo temere un’estate particolarmente pericolosa, dopo due anni molto piovosi che hanno aumentato la vegetazione che ora probabilmente verrà utilizzata come combustibile, secondo gli specialisti.

Chiamato “Post Fire”, l’incendio che sta attualmente occupando i servizi di emergenza è scoppiato nella regione rurale di Gorman, 150 km a nord-ovest di Los Angeles. Secondo le autorità, ha bruciato più di 5.900 ettari in due giorni e ha portato all’evacuazione di 1.200 persone.

Lunedì mattina è stata contenuta solo per l’8%, nonostante gli sforzi di 1.150 vigili del fuoco, secondo l’ultimo bollettino delle autorità.

L’incendio, che si è propagato molto rapidamente a causa dei forti venti, ha consumato principalmente vaste aree di arbusti e praterie di questa regione montuosa. Finora le case sono state generalmente risparmiate.

Gusto preoccupante

Questo grande incendio potrebbe essere l’anticipo di una stagione intensa in California. Soprattutto perché nel fine settimana sono scoppiati anche una quindicina di piccoli incendi in tutto lo Stato.

“Entro luglio avremo probabilmente una stagione degli incendi molto attiva, soprattutto a basse altitudini”, ha avvertito lunedì il climatologo Daniel Swain dell’Università della California a Los Angeles.

Lo stato ha vissuto “due inverni piovosi consecutivi”, che hanno favorito la “crescita” di una vegetazione particolarmente fitta, ha detto. Prosciugandosi con l’avvicinarsi dell’estate, questo “offre più biomassa da bruciare in potenziali incendi”.

La pioggia ha favorito la vegetazione

Complessivamente, secondo il servizio meteorologico degli Stati Uniti, gli ultimi due anni sono stati i più piovosi mai registrati a Los Angeles. Ma le prime ondate di caldo di questa stagione nell’Ovest americano stanno ora sollevando i timori di un rapido essiccamento della vegetazione.

All’inizio di giugno in questa parte del paese sono stati raggiunti i record stagionali di temperatura. La colonnina di mercurio ha raggiunto i 44°C a Las Vegas, nel vicino Nevada, e i 50°C nella Death Valley, in California. Si tratta di livelli senza precedenti per la fine della primavera.

Segnali allarmanti arrivano anche dal resto degli Stati Uniti: anche il centro e l’est del Paese si preparano ad affrontare un’ondata di caldo soffocante questa settimana, con temperature insolitamente elevate per il mese di giugno.

Secondo gli scienziati, queste ripetute ondate di calore sono un indicatore inequivocabile del riscaldamento globale e si prevede che si moltiplicheranno, dureranno più a lungo e si intensificheranno.

Gli specialisti ritengono inoltre che le temperature anormalmente elevate nel periodo pre-estivo possano essere un presagio di un’estate soffocante.

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