La corte di condanna ha accettato venerdì l’undicesima richiesta di liberazione condizionale dell’attivista libanese filo-palestinese Georges Ibrahim Abdallah, in carcere da 40 anni per complicità in omicidio e libero dal 1999, ha detto all’AFP la Procura nazionale antiterrorismo (Pnat). ha annunciato che presenterà ricorso.
“Con la decisione di oggi, il tribunale di esecuzione della pena ha ammesso Georges Ibrahim Abdallah al beneficio della libertà condizionale dal 6 dicembre, a condizione che lasci il territorio nazionale e non si presenti più lì”, ha precisato il Pnat in un comunicato stampa.
Condannato all’ergastolo nel 1986 per complicità nell’assassinio di due diplomatici, un americano e un israeliano, Georges Abdallah, rinchiuso nel centro penitenziario di Lannemezan (Alti Pirenei), è secondo i suoi sostenitori “il detenuto più anziano del mondo legato alla Conflitto in Medio Oriente.
Rilasciato per 25 anni, tutte le sue richieste di libertà condizionale erano state respinte, tranne una nel 2013, accolta a condizione che fosse sottoposto a un ordine di espulsione che però non era stato attuato dall’allora ministro degli Interni, Manuel Valls.
La decisione della corte di venerdì non è condizionata all’emissione di tale decreto da parte del governo, ha esultato all’AFP l’avvocato di Abdallah, Me Jean-Louis Chalanset, accogliendo con favore “una vittoria legale e una vittoria politica”. All’inizio degli anni ’80, mentre il Libano era nel mezzo di una guerra civile, Georges Abdallah, un ex insegnante di scuola, co-fondò le Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi (FARL), un piccolo gruppo marxista filo-siriano e anti-israeliano che rivendicava responsabilità di cinque attentati, di cui quattro mortali, avvenuti in Francia nel 1981-1982.
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