Tacciano i nuovi direttori di coscienza!

Tacciano i nuovi direttori di coscienza!
Tacciano i nuovi direttori di coscienza!
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Come posso farli stare zitti? “Loro” sono tutti gli artisti, influencer o atleti che dalla sera delle elezioni europee si sono mobilitati e hanno espresso la loro opinione sulla politica francese. “Loro” sono tutti coloro che dimenticano quanto sia aumentato il divario tra la loro vita e quella di milioni di elettori del Raggruppamento Nazionale. “Loro” sono tutti coloro che non sanno che, tra i giovani, principale bersaglio dei loro appelli alla mobilitazione, il voto Le Pen è un successo, quando non è il voto Mélenchon.

Come far loro capire che ogni discorso fa perdere voti nel campo di Macron? Se l’appello di Kylian Mbappé scatena gli applausi innamorati di uno squadrone di ministri macronie, in realtà convince solo i convinti ed esaspera chi, numeroso, sottolinea le sue decine di milioni di euro di entrate (al netto delle tasse), i suoi contratti indecenti nei confronti a cosa sia il salario minimo o RSA, e la sua scelta di vivere il suo futuro professionale all’estero.

Quanto a chiedersi, angioletto, se potrà essere orgoglioso, domani, di indossare la maglia della nazionale francese, questo rischia di essere vissuto come un insulto da chi pensa proprio che il suo voto permetterà alla Francia di riconquistare il suo orgoglio.

Non è più il momento per gli artisti impegnati, si sbagliavano tantissimo. Gli influencer di oggi? Molti sono stati demonetizzati o addirittura perseguiti. Rimangono alcuni atleti ammirati più per le loro imprese che per il loro acume politico, e alcune star di YouTube il cui successo è spesso basato su risate e derisioni. Lasciare la propria zona di comfort per diventare un direttore di coscienza firmando lettere aperte scritte come volantini contro l’estrema destra, nella migliore delle ipotesi, sposterà tanti voti in una direzione quanti nell’altra.

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