Chalon – Saint-Loup-de-Varennes – Assassinio di Sylvie Aubert: i sigilli nuovamente analizzati
Mentre il caso Carole Soltysiak ha registrato rapidi progressi con il recente arresto di un terzo sospettato, nel caso Virginie Bluzet si farà forse un passo indietro e in quelli di Vanessa Thiellon e Nathalie Maire sono in corso perizie tecniche, nuove analisi sono state ordinate anche da il polo dei casi freddi di Nanterre in quello di Sylvie Aubert. Si tratta dei sigilli della cassa, trasferita da diversi mesi nella regione parigina in locali dedicati. Questi erano stati precedentemente molto mal conservati. Il motorino blu della giovane, appoggiato ad un muro senza la minima protezione nei locali del tribunale di Chalon, aveva subito infiltrazioni d'acqua ed era divenuto inutilizzabile. Quanto al filo elettrico utilizzato per legare i polsi della vittima, era semplicemente andato perduto. Sylvie Aubert, 23 anni, fu rapita il 14 novembre 1986, mentre andava a lavorare tra Chalon-sur-Saône e Saint-Loup-de-Varennes, prima che il suo corpo fosse scoperto cinque mesi dopo, il 20 aprile 1987, immersa in il Dheune a Géanges.
T.J.