Per comprendere la Russia di Vladimir Putin bisogna leggere il filosofo russo Ivan Ilin (1883-1954). O meglio: per comprendere l’influenza del pensatore nazionalista monarchico ultraortodosso russo sulla politica del capo del Cremlino per quasi un quarto di secolo, bisogna leggere Propaganda. L'arma da guerra di Vladimir Putin, di Elena Volochine (Altrimenti 424 pagine, 22,50 euro). È un tuffo magistrale “l’unica verità valida in Russia”quello del presidente, “quello che non esiste”avverte in apertura l'autrice Elena Volochine. Grande reporter, videografo e regista, il giornalista è stato corrispondente da Mosca, in particolare per il canale internazionale France 24, tra il 2012 e il 2022, vale a dire tra l'aumento delle tensioni che hanno portato all'annessione della Crimea e l'inizio della L'”operazione militare speciale” del Cremlino in Ucraina “questa grande guerra che non dice il suo nome” e che, di fatto, ha costretto Elena Voloshin a lasciare la Russia. Con il senno di poi, ha analizzato il “realtà parallela” gradualmente implementato nel corso di più di due decenni nelle menti dei russi dalle autorità al servizio di Vladimir Putin. Con un mentore nei loro sforzi per ricostruire la grandezza russa contro l'Occidente: Ivan Iline.
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Colpisce l'accostamento tra gli scritti passati del filosofo e gli attuali discorsi del presidente. Le idee sono le stesse e, grazie alla propaganda divenuta onnipresente, sono diventate corrente in Russia. Scacciato dai bolscevichi, Ivan Iline profetizzò a “dittatore nazionale” far rivivere l’impero russo dopo la caduta del comunismo. Giunto al potere con il sostegno e le speranze dei liberali, Vladimir Putin ha gradualmente messo in pratica questo progetto dopo il caos post-comunista degli anni Novanta “Russia Unita” è un concetto in sé, “uno Stato forte e autonomo, il cui dittatore deve resistere al cosiddetto “dietro le quinte globale””ricorda Elena Voloshin. Aveva scritto: “Vogliono imporre rivoluzioni e guerre alla Russia. (…) Il mondo è pieno di russofobi e nemici della Russia nazionale, che si promettono qualsiasi successo dal suo collasso, umiliazione e indebolimento. (…) Un giorno, il popolo russo, terminato il suo cammino di croce e la sua purificazione, risponderà loro al momento giusto con dignità, con ciò che meritano. »
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