È il New York Times che ci informa sui dettagli tecnici del primo dibattito televisivo Trump/Biden che si terrà tra dieci giorni, sul canale CNN. La domanda non è semplice: come garantire che gli scambi non svaniscano e non si trasformino in un gioco per tutti? Quattro anni fa, Trump, da bestia televisiva quale è, aveva parassitato il dibattito a tal punto che Biden gli aveva inviato un “ma stai zitto, amico!” » rimase negli annali.
Oggi le regole sono chiare: un candidato parla per due minuti su un argomento, il secondo può confutare per un minuto, il primo può poi confutare la confutazione. Le luci lampeggianti li informeranno quando stanno per raggiungere la fine del loro tempo di parola. Dopo la luce, il suono: i microfoni dei candidati verranno tagliati quando non sarà il loro turno di esprimersi, quindi niente più rischio di chiacchiere e farneticazioni generali. A moderare il dibattito, infine, due veterani del giornalismo politico americano, tra cui Jake Tapper, già ribattezzato “Fake Tapper” da Donald Trump.
Biden e le sue truppe si stanno addestrando in modo accurato e approfondito. Sembra che Trump stia rivedendo rivedendo le immagini dei suoi comizi. Una cosa è certa: ciascuna parte si aspetta un dibattito con colpi sotto la cintura. Vedremo il risultato di questo incontro con i microfoni ogni tanto tagliati, un accorgimento tecnico che è di per sé metafora della politica contemporanea.
