Lunedì 17 giugno inizierà ufficialmente la campagna per il primo turno delle elezioni legislative anticipate.
I partiti hanno rivelato i loro candidati nelle 577 circoscrizioni elettorali, mentre la presentazione delle dichiarazioni si è conclusa domenica alle 18.00.
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Elezioni legislative del 2024
Il dado è tratto. Al termine di una settimana folle di trattative, alleanze e dissidenze che hanno scosso il panorama politico, si è conclusa domenica alle 18 la corsa contro il tempo per presentare la propria candidatura per i candidati alle elezioni legislative del 2024 nelle 577 circoscrizioni elettorali. La campagna ufficiale inizierà lunedì 17 giugno e terminerà la sera di venerdì 28 giugno.
Una settimana dopo il terremoto dello scioglimento, tutto è ormai sigillato dopo diversi giorni di grande confusione, segnati in particolare dalla convocazione del leader repubblicano Eric Ciotti al Raggruppamento Nazionale. Se il contestatissimo boss non è stato seguito dai dirigenti del suo partito – ad eccezione di un deputato e del presidente del movimento dei Giovani Repubblicani – ha indicato di avere 62 candidati “della raccolta dei diritti” sostenuto dalla Marina Militare.
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Dopo una settimana di colpi di scena e di confusione per stabilire urgentemente alleanze e nominare candidati, la campagna lampo per il primo turno delle elezioni legislative del 30 giugno inizia ufficialmente questo lunedì in piena tensione.
Dalle 18 di domenica tutti i candidati per uno dei 577 seggi supplenti sono stati registrati presso la prefettura. Ora è tempo di incontri sul campo, di propaganda elettorale e di spot televisivi.
La LR anti-Ciotti, che cerca di mantenere la propria voce, dal canto suo ha investito “quasi 400 candidati”tra cui Virgile Vanier alle Alpi Marittime contro Eric Ciotti.
A sinistra, il Nuovo Fronte Popolare è riuscito a concordare in pochi giorni un programma e dei candidati, nonostante i disaccordi su alcuni candidati scelti da La France insoumise e il rifiuto di investire diversi personaggi storici critici nei confronti della linea del partito.
All’indomani della candidatura a sorpresa dell’ex presidente François Hollande alla Corrèze sotto la bandiera del Nuovo Fronte Popolare, anche l’ex primo ministro Lionel Jospin (1997-2002) ha difeso da solo la nuova unione “diga”secondo lui, capace di contenere il partito di estrema destra.
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Stordita dallo scioglimento e lasciata indietro nei sondaggi, la maggioranza rischia di finire al terzo posto in diversi collegi elettorali dietro al RN e alla sinistra. Per evitare ciò, ha deciso di non presentare un candidato in una ventina di collegi elettorali tenuti da eletti di destra, di sinistra o del gruppo indipendente Liot, considerati costruttivi.