lLa polizia brasiliana ha dichiarato giovedì di trattare il fallito attentato alla Corte Suprema come un possibile “atto terroristico”, cercando di scoprire se ci fossero “collegamenti” con le rivolte di estrema destra che hanno colpito Brasilia nel gennaio 2023.
Quello che è successo?
La prima esplosione è avvenuta intorno alle 19:30 (22:30 GMT), nell’auto dell’attentatore parcheggiata vicino alla Piazza dei Tre Poteri a Brasilia, dove si trovano gli edifici più emblematici della democrazia brasiliana: la Corte Suprema, il palazzo presidenziale Planalto. e il Parlamento.
Le immagini della videosorveglianza mostrano l’individuo che lancia un oggetto esplosivo contro la statua raffigurante la Giustizia che si trova davanti alla Corte Suprema, a pochi metri dall’ingresso del palazzo.
Questo oggetto non è esploso. L’aggressore poi si ritira quando vede avvicinarsi gli agenti di sicurezza e lancia altri due oggetti che producono un bagliore luminoso che esplodono senza causare lesioni.
Quindi accende un ultimo esplosivo, si sdraia e se lo piazza sotto la testa, provocando una forte detonazione che ne provoca la morte.
Chi era l’aggressore?
La polizia lo ha identificato come Francisco Wanderley Luiz, un fabbro di 59 anni dello stato di Santa Catarina, nel sud del Brasile.
Durante le elezioni municipali del 2020, si è candidato, invano, alla carica di consigliere comunale del suo comune, Rio do Sul, sotto i colori del Partito Liberale.
A questa formazione si aggiunse l’anno successivo l’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, che fallì nel suo tentativo di rielezione nel 2022 contro il campione della sinistra Luiz Inacio Lula da Silva.
Secondo gli investigatori, l’aggressore si era stabilito a Brasilia diversi mesi prima del suo tentativo di aggressione.
Aveva affittato una casa in cui furono rinvenuti altri esplosivi fatti in casa.
Secondo i media brasiliani, Francisco Wanderley Luiz aveva pubblicato sul suo account Facebook – ora inaccessibile – messaggi che alludevano ad un attentato, accompagnati da emoji che rappresentavano delle bombe.
Quali motivazioni?
Secondo Andrei Rodrigues, direttore generale della Polizia federale, i primi elementi dell’indagine indicano che si tratta di un “atto individuale”, ma le sue motivazioni non sono ancora state stabilite.
Il funzionario di polizia, tuttavia, ha menzionato possibili “collegamenti” con i disordini dell’8 gennaio 2023, quando migliaia di sostenitori di Jair Bolsonaro saccheggiarono le sedi delle istituzioni in Place des Trois-Pouvoirs, una settimana dopo l’insediamento di Lula.
La polizia ha stabilito che Francisco Wanderley Luiz era a Brasilia quel giorno, ma non ha potuto confermare se avesse partecipato o meno agli scontri.
Durante la perquisizione della casa affittata dall’aggressore, gli agenti hanno trovato un messaggio scritto a mano su uno specchio del bagno, che faceva riferimento a Débora Rodrigues, una donna accusata del suo presunto coinvolgimento negli scontri dell’8 gennaio.
Quest’ultimo è accusato di aver macchiato di rossetto la statua della Giustizia sulla quale Francisco Wanderley Luiz mercoledì sera ha lanciato un esplosivo.
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