I passeggeri di un traghetto in arrivo a Sète denunciano l’“inferno” a Tangeri, cosa che la compagnia smentisce

I passeggeri di un traghetto in arrivo a Sète denunciano l’“inferno” a Tangeri, cosa che la compagnia smentisce
I passeggeri di un traghetto in arrivo a Sète denunciano l’“inferno” a Tangeri, cosa che la compagnia smentisce
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I passeggeri di un traghetto in partenza da Tangeri per arrivare a Sète denunciano il fatto di aver aspettato 48 ore in un parcheggio, cosa che la compagnia GNV smentisce.

In questa storia una cosa è certa. I passeggeri, imbarcati a Tangeri, che dovevano arrivare a Sète lunedì 10 giugno alle 20,30, hanno toccato le banchine dell’Île singulière mercoledì 12 alle 14. È un giorno e mezzo dopo la data prevista.

Un incendio su un traghetto

“Dovevamo partire l’8 giugno, dichiara Isabelle, una dei passeggeri. Abbiamo seguito tutte le procedure, superato tutti i controlli, ma alla fine non siamo riusciti a imbarcarci. Diverse ore dopo ci è stato detto che c’era stato un incendio.”. Infatti, come specifica l’azienda GNV, il Maestosoche doveva assumersene la responsabilità, esperto “un guasto tecnico a bordo che ha provocato un incendio, prontamente gestito e domato dal personale della Compagnia”.

“Siamo rimasti in un parcheggio per 48 ore”

I passeggeri hanno “Così siamo stati costretti ad abbandonare la sede, abbiamo rifatto l’intero percorso di uscita con l’impossibilità di uscire dal cantiere”.. Moralità: “Siamo rimasti 48 ore in un parcheggio. Abbiamo dovuto provvedere a noi stessi. La gente si è ammalata. Sono stati i membri della fondazione Mohammed 6 a darci da mangiare. È stato un inferno!” “Siamo stati trattati come bestiame, grida un altro passeggero. GNV non ha mai comunicato con noi. E solo dopo queste lunghe ore di attesa abbiamo potuto dormire in un albergo che, come gli altri, non era stato informato del nostro arrivo e non aveva pianificato nulla. Quindi i passeggeri poterono salire a bordo Atlante GNV per raggiungere Sète. Un viaggio che non sarebbe stato facile.

L’azienda ha un’altra versione

D’altra parte, l’azienda non ha la stessa versione dell’aspettativa. Secondo GNV, “in conformità agli accordi siglati dalla compagnia con le autorità locali e in coordinamento con la Fondazione Mohamed V, i passeggeri che dovevano imbarcarsi a Tangeri sono stati dirottati sui viaggi successivi (con partenza il giorno successivo) e sono stati immediatamente presi in carico da personale della compagnia sia per le loro necessità immediate, come acqua e beni di conforto, sia per l’assegnazione di una camera d’albergo dove trascorrere la notte prima di imbarcarsi per il viaggio del giorno successivo.
L’ultima notizia è che circa 70 passeggeri (che hanno ricevuto una riduzione del 50% sul prossimo viaggio a titolo di risarcimento) si sono riuniti per presentare un reclamo collettivo.

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