Scritto da Rodolphe Augier
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Dopo l'arresto del presunto “assassino di blocchi di cemento” martedì su un treno a Tolone e la trasmissione di immagini di videosorveglianza, una donna di Digione ha riconosciuto il suo aggressore. Il 25 luglio, a Digione, ha ricevuto un violento colpo di pietra alla testa che avrebbe potuto costarle la vita. Élise Neugnot ripensa a questa giornata in cui tutto sarebbe potuto cambiare.
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Quando suo padre la chiama per dirle di guardare il telegiornale che menziona l'arresto dell'”assassino dei blocchi di cemento”, la notizia suona ovvia a Élise Neugnot: si rende conto di essere sfuggita a “qualcosa di grave” quest'estate. Un semplice screenshot delle immagini di videosorveglianza scattate a Rotterdam le permette di riconoscere questo aggressore, al quale ha avuto l'istinto di strappare il cappuccio pochi istanti dopo il suo attacco, il 25 luglio 2024 a Digione.
Una testimonianza impressionante quella che la sopravvissuta ci racconta, davanti alla telecamera, a meno di 4 mesi da un incontro che avrebbe potuto esserle fatale.
Quando Élise Neugnot ripensa a questa giornata del 25 luglio 2024, parla prima di gioia e quasi “euforia“. Quella di essere finalmente in vacanza. Una giornata che, però, si trasforma pochi istanti dopo in un incubo. Sono le 14:00 nel distretto di Digione-Valmy e questa operatrice sanitaria ha appena lasciato il suo laboratorio di analisi mediche.
Ma mentre si dirige verso la macchina, all'improvviso “inizia a risuonare molto nella mia testa“, ci confida. Lei non sente pienamente lo shock della grande pietra come individuo,”apparso dal nulla“, lo ha appena colpito alla nuca. Un riverbero nel cranio che ha l'effetto di un “grossa esplosione“, paragonabile per lei a quello di “Černobyl “.
Lei, che pensava di essere sola in strada, notò, completamente sbalordita, questa grande pietra per terra. Si gira e stabilisce la connessione con questo individuo incappucciato che vede allontanarsi. Per miracolo, non ha perso conoscenza. Élise Neugnot inizia a urlare. Insegue persino questo individuo e riesce a strappargli il cappuccio. In una frazione di secondo, visualizza il suo aggressore “faccia da psicopatico” prima di essere colpita violentemente al volto. Lei urla ancora e ancora, anche quando l'uomo insiste per sbatterla a terra. Grida che allertano i suoi colleghi accorsi in suo aiuto.
Inizia un inseguimento per cercare di catturare l'aggressore di Elise. La polizia è stata subito allertata ma l'uomo è riuscito a fuggire. Élise Neugnot viene portata dai suoi colleghi al pronto soccorso dell'ospedale privato di Digione Borgogna, fortunatamente situato a due passi dal luogo dell'aggressione. La vittima viene portata immediatamente per essere curata e ricucita. La sua testa sanguina copiosamente.
Immagini che si ripetono continuamente sui canali di notizie. E infine questo volto che riesce a immortalare sul cellulare. Tutto questo per lui è uno shock. Attraversa tutti gli Stati e capisce che lei, la Dijonnaise, fa parte di un “un grosso problema” su scala nazionale, anche”internazionaleIn effetti, quest'uomo di 32 anni, di origine camerunese, Élise Neugnot, lo riconosce formalmente. È stato appena arrestato (Martedì 12 novembre in serata, ndr) alla stazione di Tolone dopo l'aggressione a una donna su un treno.
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Gli investigatori seguono rapidamente le tracce di quest'uomo, processato per 1 omicidio e 4 tentati omicidi, tra cui quello di Élise Neugnot a Digione. L'individuo avrebbe ucciso un senzatetto con un blocco di cemento a Lione, e avrebbe tentato di ucciderne un altro – ancora in coma al momento della stesura di questo articolo – all'inizio di novembre a Rotterdam (Paesi Bassi). Altre vittime, più fortunate, riuscirono a fuggire a un prezzo inferiore a Strasburgo, Évry o anche a Digione…
Élise Neugnot sembra quindi essere scampata al peggio il 25 luglio 2024 nel quartiere Dijon Valmy. Ma ogni giorno può vedere il luogo preciso dell'attacco dalla finestra del suo laboratorio di analisi mediche. La sua cicatrice dietro la testa è un caso”dietro di lei“, ma conserverà a lungo questa cicatrice sul labbro inferiore. Questo piccolo nodulo che la rimanderà sempre a questo incontro, uno di quelli che gela il sangue e che fa capire come la vita a volte sia appesa solo a un filo. thread o da un brutto incontro.