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Editoriale L’Aigle
Pubblicato il
14 novembre 2024 alle 9:37
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L’8 giugno 2024 alle 22:30, la polizia ha deciso di effettuare un’ispezione su un veicolo Peugeot Partner a Vimoutiers (Orne). Nonostante indossassero i giubbotti catarifrangenti e fossero muniti di torce elettriche, l’autista ha inizialmente rallentato prima di fuggire in direzione di Trun (Orne). Avranno comunque il tempo di prendere nota della targa che li condurrà al conducente, residente a Champeaux (Orne)che finalmente riconoscerà i fatti.
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Gli accertamenti consentiranno di accertare che a tale conducente è stata revocata la patente e che non era coperto da alcun contratto assicurativo. Di fronte al Tribunale penale argentinomercoledì 13 novembre, cerca di giustificarsi.
A quel tempo avevo con me la patente, non sapevo che fosse stata annullata. Se non mi sono fermato è perché avevo paura, non avevo l’assicurazione
La sua fedina penale porta traccia di cinque menzioni, la maggior parte delle quali per reati stradali. “Cosa dovremmo pensare, signore? » chiede il presidente che gli ricorda che è un recidivo. «Non lo so, signore», balbetta l’imputato.
“Una vera piaga” secondo la procura
“Il rifiuto di ottemperare è una vera piaga, che molto spesso provoca feriti gravi o addirittura la morte”, ricorda il pubblico ministero. Ha chiesto una pena di cinque mesi di reclusione per il rifiuto di ottemperare e un’altra pena di tre mesi di reclusione per il resto dei reati, pene che potrebbero essere modificate, oltre ad un corso di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale da far svolgere ai suoi spese entro 6 mesi o 2 mesi di reclusione in caso di mancata esecuzione.
Il tribunale darà finalmente seguito alle richieste del pubblico ministero e l’uomo sconterà la pena sotto braccialetto elettronico.
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