“Una giornata con Balavoine” con le stelle della canzone francese

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Jeanne Cherhal ha appena terminato gli accordi finali della cover di Balavoine che eseguirà la sera in un concerto privato filmato. Va tutto bene per la sua bilancia. Prossimo. Il cantante si alza, scavalca i fili del microfono e della telecamera che serpeggiano sul tappeto della lounge Diane, al Casinò Municipale di Biarritz, per raggiungere la terrazza. Proprio adesso, Xavier Selva, caporedattore di “A Day with Balavoine”, le cui riprese si svolgeranno tutta questa settimana, vuole cogliere l’occasione di un buco…

Jeanne Cherhal ha appena terminato gli accordi finali della cover di Balavoine che eseguirà la sera in un concerto privato filmato. Va tutto bene per la sua bilancia. Prossimo. Il cantante si alza, scavalca i fili del microfono e della telecamera che serpeggiano sul tappeto della lounge Diane, al Casinò Municipale di Biarritz, per raggiungere la terrazza. Proprio adesso, Xavier Selva, il caporedattore di “A Day with Balavoine”, che ha girato tutta questa settimana, vuole cogliere l’occasione di una pausa di sole nel cielo umido per qualche ripresa in esterni con lei e altri artisti.

Sono una ventina le persone che partecipano alla registrazione di questo programma tributo di 120 minuti con un finale sotto forma di concerto collegiale.


Colloqui finali tra Anna Chedid e la cantante Jeanne Cherhal dopo i soundcheck.

Émilie Drouinaud/ “SO”

Prima di ciò, scopriremo gli angoli e le fessure di Biarritz di Daniel Balavoine. È qui che è sepolta la star morta improvvisamente nel 1986, nel cimitero di Ranquine. Qui trascorse parte della sua giovinezza. Aveva un appartamento vicino a Milady e aveva un attaccamento particolare alla città, lontana dai riflettori. “Nei Paesi Baschi la gente lo ha lasciato solo. Amava essere qui”, dice Xavier Selva.

Da ex membro del ristorante Chez Albert ad amico d’infanzia, dai ricordi aneddotici alle precise intuizioni della biografa Valérie Alamo, la Città Imperiale funge da cornice e pretesto per dipingere il ritratto dell’artista a parole e (molto) in musica . Dalle canzoni alle testimonianze, coloro che lo hanno amato da lontano o che lo hanno conosciuto, coloro che ha ispirato e toccato, siano essi conosciuti o sconosciuti al grande pubblico, permettono al duo di registi Gautier-Leduc di dipanare il loro filo narrativo.

Campo estivo

Nel salone Diane il pomeriggio avanza. Ecco Tété che prende il microfono, con gli occhi puntati sul gobbo, per sistemarsi prima del concerto. Canterà “L’Aziza”. Matthieu Chedid alias M deve arrivare dopo e ripetere “SOS per un terrestre in pericolo”. Anche Arthur H, Claire Keim, Louane, Olivia Ruiz, Aliocha Schneider, Pierre Lapointe, Gaëtan Roussel, Aurélie Saada (del gruppo Brigitte), Patxi Garat, Louis Chedid e Fatoumata Diawara – tra gli altri – fanno parte dell’avventura.


Nel concerto finale che chiude il documentario, Anna Chedid alias Nach esegue “All the Cries les SOS”.

Émilie Drouinaud/ “SO”

“A priori, visto l’entusiasmo che suscita tra gli artisti partecipanti, dovrebbe esserci addirittura un album”, spera il caporedattore. “Attorno a questo tipo di progetti si crea un gruppo di amici, una famiglia artistica”, descrive. C’è un lato da campeggio estivo, una fluidità negli scambi, che si avverte in ciò che giriamo”. I momenti girati all’aperto con la leggerezza di una telecamera a mano dove trova posto l’improvvisato coesisteranno con le sequenze costruite utilizzando un dispositivo tecnico più pesante per un’estetica più cinematografica.

“Nei Paesi Baschi la gente lo ha lasciato solo. Amava essere qui”

Alcuni dei cantanti partecipanti sono attualmente “in promozione”. Ma tutti volevano includere questa pausa creativa nei loro programmi. Vengono senza avere altro da vendere se non il piacere di coprire le canzoni cult di Balavoine da soli o con altri sotto la direzione artistica di Anna Chedid, alias Nach. Tutti sono lì anche per raccontare quanto è stato importante per il loro viaggio. Come la loro voce, i loro testi e il loro impegno fuori dal palco li hanno aiutati a diventare gli artisti che sono oggi.

Dopo “A Day with Brassens” girato nella sua città di Sète e trasmesso all’inizio dell’anno scolastico 2021; poi “A Day with Jacques Brel” girato in parte a Bruxelles e uscito nelle sale a fine 2023; questa terza opera della raccolta immaginata dalla produttrice Stéphanie Elbaz (Simone e Raymond productions), dovrà essere trasmessa su France 3 ed essere online sulla piattaforma France.tv nell’autunno del 2024.

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