Una partita sotto i riflettori.
Alla vigilia di una partita Francia-Israele sotto massima sicurezza, l'allenatore israeliano Ran Ben Shimon ha imitato il suo omologo francese e ha preso parte alla tradizionale conferenza stampa pre-partita. Non sorprende che, come quella di Didier Deschamps, le domande abbiano ruotato molto attorno al contesto molto teso dell'incontro, segnato da richieste di annullamento e manifestazioni filo-palestinesi. Un contesto a cui l'ex calciatore non vuole pensare troppo. “Cerco di concentrarmi sulla squadra e su ciò che posso gestire. Quello che posso gestire è il modo in cui la mia squadra si comporta contro una nazione formidabile. Non voglio sfruttare la situazione in Israele per preparare una partita. Voglio separare lo sport, il calcio e ciò che sta accadendo in Israele. Veniamo qui per giocare la migliore partita possibile”, ha assicurato.
La selezione sembra sicura
L'allenatore israeliano ha colto l'occasione per unirsi ai commenti del suo capitano, Eli Dasa intervistato pochi minuti prima di lui, per ringraziare la Francia: “Ci ha accolto molto bene e ci ha mostrato molto rispetto”. Dasa aveva menzionato “sicurezza in atto” dal governo francese. Interrogato anche sull'affluenza, che si preannuncia storicamente bassa, Ran Ben Shimon non ha voluto farne un argomento. «15.000, 20.000, 25.000 spettatori qualunque. Spero che avremo persone della comunità israeliana che verranno alla partita, che daremo loro piacere, speranza. »
Da Israele partiranno comunque un centinaio di sostenitori.
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