Il mondo dell’editoria e della letteratura è molto crudele. Se vogliamo credere alle dichiarazioni di Cécile, figlia di Bernard Pivot, questo martedì 12 novembre 2024 il conduttore non ha ricevuto il riconoscimento che meritava da questi professionisti.
Interrogata da Valérie Expert e Gilles Ganzmann su Sud Radio Médias, Cécile Pivot ha spiegato che pochi di loro andarono al funerale dell'uomo diApostrofi et Brodo di coltura.
Bernard Pivot abbandonato dai suoi amici
La figlia di Bernard Pivot dice: “Con mia sorella avevamo messo nell'annuncio della morte che le sarebbe stato reso un omaggio, quindi diremo che è per questo che non sono venuti a Quincié-en-Beaujolais, quindi li scuseremo“.
E aggiungere però: “Ma non è molto grave mio padre ha avuto un funerale a sua immagine. C'erano molte persone lì però e c'erano persone del Beaujolais e personalità di ogni ceto sociale che amava. Poi, non si è lasciato ingannare affatto…“
Infatti, già un attimo prima della sua morte, Bernard Pivot si era accorto di non essere più nella mente di editori e scrittori. Avevano smesso di mandargli libri quando finì la sua rubrica Giornale della domenica. Una decisione senza dubbio più inelegante della volontà di risparmiare….
Bernard Pivot aveva ha deciso di andare in pensione, all’età di 86 anni, nel 2022. Aveva consegnato la sua critica letteraria al settimanale dal 1992. Poeticamente assicurava: “Mi piace il JDD perché è un giornale che si legge la domenica. Giorno di riposo, giorno in cui si fugge dalla fretta e dallo stress della settimana, giorno in cui ci prendiamo il tempo per interessarci a ciò che accade nel mondo, in Francia, a Parigi e nelle menti dei nostri connazionali, un giorno in cui possiamo torniamo più volte a leggere il giornale mentre torniamo a una conversazione, a un enigma o a un forte alcol“.
Una cerimonia commovente
Niente che possa rovinare la cerimonia organizzata dalla famiglia di Bernard Pivot, per salutarlo. Nel maggio 2024, Cécile Pivot ricorda: “Non aveva pianificato tutto, ma due o tre cose, voleva la musica di Rachmaninoff e una preghierache il mio compagno lesse nel cimitero”.
E per concludere: “Per il resto eravamo liberi di fare quello che volevamo e lo abbiamo fatto a sua immagine, credo“.